Franosa e pericolosa. L’Italia è il paese più a rischio d’Europa: nella nostra penisola, secondo il rapporto 2018 dell’Ispra, 7.275 comuni (91% del totale) sono a rischio per frane e/o alluvioni; il 16,6% del territorio nazionale è classificato a maggiore pericolosità; 1,28 milioni di abitanti sono a rischio frane e oltre 6 milioni di abitanti a rischio alluvioni. Delle circa 900.000 frane censite nelle banche dati dei paesi europei, 614.000 (quasi i 2/3) sono contenute nell’inventario dei fenomeni franosi in Italia (progetto IFFI) realizzato dall’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e dalle Regioni e Province Autonome. “Questi fenomeni franosi incombono sulle popolazioni europee in termini di potenziale perdita di vite umane, tessuto sociale e produttivo dei territori colpiti e nonostante siano una componente determinante – scrive l’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini – nell’interrogazione alla Commissione europea – tanto quanto le alluvioni nell’ambito del rischio idrogeologico, il diritto europeo contempla ad oggi solo la direttiva 2007/60/CE ma non c’è a livello comunitario, uno strumento unico per istituire un quadro per valutare e gestire le frane per ridurre le conseguenze negative per le vite umane, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche all’interno della Comunità”. Il coordinatore M5S della Commissione ambiente e sanità al Parlamento Europeo chiede “una direttiva armonizzata per poter creare una banca dati europea per censire e valutare con un criterio omogeneo le cause, spesso di origine antropica, e le buone pratiche per le mitigazione del rischio negli stati membri”.