TORRE ANNUNZIATA- E’ considerato il mandante dell’omicidio della “mamma coraggio” di Torre Annunziata, Matilde Sorrentino, che a fine anni ’90 insieme ad altre due donne denunciò e portò all’arresto di un gruppo di stupratori di minorenni nel rione Poverelli della città vesuviana. Francesco Tamarisco, 45 anni, un tempo a capo del gruppo camorristico dei cosiddetti “Nardiell” di Torre Annunziata, e già detenuto per reati di droga e violenza sessuale su minori, è stato raggiunto in carcere da una nuova misura cautelare dopo indagini dei carabinieri che lo hanno indicato come il mandante di quell’omicidio avvenuto il 26 marzo 2004; la donna fu uccisa da sicari, arrestati il 30 aprile 2004 dai carabinieri e condannati in via definitiva, davanti alla porta della sua casa. Le denunce delle tre donne sulle violenze sessuali contro i bambini del rione portarono a un processo con 19 imputati, 17 dei quali, tra cui Tamarisco, furono condannati in via definitiva per pedofilia. Nel 1999, poi, nell’arco di 12 ore, furono uccisi due degli appartenenti al gruppo di stupratori di minorenni per mano della criminalità organizzata. “L’omicidio di Matilde Sorrentino, alla luce delle complessive emergenze investigative e probatorie, rappresentò l’epilogo tragico di una delle più gravi vicende criminali verificatesi sul territorio di Torre Annunziata”. A sostenerlo è il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico. La vicenda è legata alla scoperta di un’organizzazione di pedofili attiva nel cosiddetto quartiere dei Poverelli, organizzazione venuta alla luce grazie alla denuncia di tre mamme, i cui figli erano caduti nella rete di questi pedofili. Tra le donne che ebbero il coraggio di denunciare e fornire gli elementi utili agli inquirenti per risalire agli autori degli abusi, anche Matilde Sorrentino, le cui dichiarazioni vennero acquisite sia durante le indagini preliminari, sia nelle udienze celebrate al tribunale di Torre Annunziata. Al termine di quel processo di primo grado, il 9 giugno 1999, vennero condannati con pene detentive 17 dei 19 imputati. Tra questi c’era anche Francesco Tamarisco, che poi fu assolto in appello. “Nel corso delle recenti indagini a carico di Francesco Tamarisco, capo dell’omonimo gruppo criminale detto dei “Nardill” – prosegue Alessandro Pennasilico – è stata complessivamente acquisita una cifra gravemente indiziaria tanto da ritenerlo il mandante e l’organizzatore dell’omicidio di Matilde Sorrentino. L’arrestato nutriva gravi ragioni di astio e di risentimento nei confronti della Sorrentino, in quanto la donna aveva osato denunciarlo”.
Tra gli episodi di cronaca legati a quel periodo, anche i due omicidi, avvenuti a distanza di appena 12 ore tra il 26 e il 27 luglio 1999, di due soggetti ritenuti tra i partecipanti alle rete di pedofili svelata dalle indagini, Ciro Falanga e Pasquale Sansone, che nel frattempo erano stati rimessi in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare, nonostante fossero stati condannati rispettivamente a 15 e 13 anni di reclusione.