NOLA- La notizia era di quelle “bomba”: una zona franca, la prima, al Cis di Nola. E’ stata però smentita, a poche ore dalla sua diffusione, direttamente dall’Agenzia delle Dogane’ che ha messo il freno agli entusiasmi. La fuga in avanti è partita con una serie di agenzie di stampa con cui si annunciava che l’Interporto campano creato nell’area di Boscofangone da Gianni Punzo aveva chiesto ed ottenuto lo status di zona franca, cioè un’area a fiscalità agevolata. In Europa sono pochi i casi di zone franche, molto più diffusi i ‘porti franchi’ (per esempio ci sono i porti di Linz e del Danubio a Vienna, la zona franca del porto di Fiume in Croazia o Le Verdun in Francia). Un caso emblematico di zona franca è Campione d’Italia, comunità al confine tra Italia e Svizzera e sede di casinò che gode di un regime fiscale particolare e vantaggioso. L’indiscrezione è partita dal quotidiano economico “Il Sole 24ore” che ha pubblicato in anteprima il parere dell’Agenzia delle Dogane che, richiamando la normativa comunitaria e nazionale dà, in sostanza, il suo placet alla richiesta della società di Punzo. In serata però la doccia fredda da parte della stessa agenzia: “Con riferimento alle notizie apparse in data odierna su alcuni organi di informazione nazionali, dalle quali potrebbe trarsi l’erroneo convincimento che sia già stata autorizzata una zona franca presso l’Interporto di Nola, si ritiene necessario precisare che al momento nessuna autorizzazione è stata rilasciata”.