di Bianca Bianco
Avella. Stadio «Fusaro», l’eterna incompiuta. Una struttura da tempo retrocessa nell’immaginario calcistico di Avella. Un campo di calcio da serie z per il quale anche i continui rappezzi (come i recenti lavori al manto erboso) garantiti dall’esecutivo non servono a ridare smalto ad un impianto che non ha mai fatto goal nel cuore degli appassionati delle squadre locali. Brutto, abbandonato per anni all’incuria, meta di sversamenti abusivi e di ladri di metallo e suppellettili, alla prese per lungo tempo con problemi di agibilità, il «Fusaro» è un giocatore di riserva nell’architettura sportiva. Dopo la mancata iscrizione al campionato dell’Abellium, la squadra cittadina che aveva fatto appassionare i tifosi locali con una inattesa promozione, attualmente ospita le partite del «Mandamento». Ma i giovani atleti devono fare i conti con una struttura ormai decadente, come sottolinea il consigliere di minoranza Pellegrino Palmieri di Centrosinistra per Avella: «Le condizioni fatiscenti dello stadio comunale di Avella sono uno schiaffo in pieno viso a tutto il paese – accusa Palmieri – e il furto continuo di materiale, dovrebbe, in un paese normale, far scattare l’allarme ad un’amministrazione che volesse salvare almeno le apparenze. Ma stranamente le sorti dello stadio interessano solo ad alcuni giovani che non si arrendono». Palmieri rivolge la propria polemica al sindaco Domenico Biancardi ed all’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Canonico: «A loro rivolgiamo pubblicamente una domanda che abbiamo già esposto tempo fa in consiglio comunale. Alcuni anni fa sono stati spesi, per risistemare lo stadio, circa 600mila euro. Vogliamo sapere quali lavori sono stati svolti, con relativi progetti, fatture, pagamenti avvenuti, documentazione di collaudo, i nomi dei responsabili relativamente alle verifiche e alla direzione dei lavori”. Mentre la minoranza va all’attacco, lo stadio comunale subisce la manovra offensiva dei vandali: bagni e spogliatoi danneggiati, spazzatura ovunque, nessuna (o quasi) manutenzione. La situazione è questa da almeno 20 anni. Intanto si attendono nuovi progetti (quello suggerito dall’amministrazione nel programma elettorale è la gestione affidata ai privati), e i giovani calciatori del paese lasciano i loro sogni in panchina.