CASERTA – Due avvisi di garanzia per la morte di Giovanni Cepparulo. Li ha firmati ieri la Procura di Santa Maria Capua Vetere all’indirizzo dell’amministratore del condominio teatro della tragedia e del titolare della ditta che si occupa della manutenzione nel parco Solaria. Si tratta di un atto dovuto per garantire i diritti difensivi in vista degli accertamenti tecnici che giĂ da oggi avranno inizio. Ieri, infatti, la Procura ha conferito l’incarico al medico legale per l’autopsia sul corpo del 25enne rimasto ucciso dopo aver toccato un palo della luce all’interno del parco in cui vive la sua fidanzata.Una tragedia che secondo i pm poteva essere evitata e che comunque ha delle cause che vanno chiarito. PerchĂ© Giovanni, secondo la ricostruzione della polizia del commissariato di Santa Maria Capua Vetere, è morto folgorato dopo aver messo la mano sul lampione di ferro mentre scavalcava la siepe. Domenica sera, infatti, Giovanni era di ritorno da una serata con amici, insieme alla fidanzata, e quando si sono accorti di non avere le chiavi, per non svegliare i genitori di lei, il ragazzo ha scavalcato l’inferriata che dĂ sulla strada. Si è appoggiato al palo ed è partita la scossa fatale che non si sa cosa abbia originato.Proprio per stabilire la causa della tragedia, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto una serie di accertamenti tecnici che stabiliranno l’origine della scossa e solo dopo sarĂ possibile comprendere se ci siano delle responsabilitĂ per quanto è accaduto. Intanto la città è sotto choc per la morte di Giovanni, originario di San Prisco, il venticinquenne avrebbe sposato la sua fidanzata il prossimo 3 settembre. Ad aprile la coppia aveva celebrato la promessa di nozze e, si è appreso proprio dopo il dramma, Giovanni aveva chiesto l’utilizzo della sala condominiale del Parco perchĂ© il prossimo 29 agosto voleva dedicare una serenata alla sua fidanzata. Ma ora restano solo i sogni e i progetti, la vita spezzata di Giovanni e il dolore dei suoi familiari, il dramma della sua giovanissima fidanzata che presto sarebbe diventata sua moglie. Una tragedia sulla quale la Procura diretta da Maria Antonietta Troncone, retta in questi giorni dal vicario Antonio D’Amato, intende fare chiarezza fino in fondo. (Il Mattino)