CASERTA- Secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere sarebbero stati di gran lunga inferiori a quelli dichiarati i rifiuti umidi smaltiti e per i quali sarebbe stato effettuato il pagamento all’imprenditore del settore che se ne occupava. E’ l’ipotesi in base alla quale è stato disposto un sequestro preventivo di beni di oltre 2 milioni di euro per Francesco Iavazzi. Tre i Comuni che sarebbero stati truffati, Caserta, Maddaloni e San Nicola La Strada.
Il decreto del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha bloccato beni, tra cui l’impianto di stoccaggio in località Lo Uttaro: la somma corrisponderebbe al guadagno illecito acquisito. Risulta come indagato anche l’ex dirigente del settore Ecologia del Comune di Caserta Carmine Sorbo, andato in pensione lo scorso anno. L’Ufficio inquirente ha inviato il provvedimento alla Procura Regionale della Corte dei Conti per verificare l’eventuale sussistenza del danno erariale. Le indagini dei pm e dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno preso in considerazione un periodo che va dall’anno 2011 all’agosto 2015. Dai conteggi effettuati dagli inquirenti, è emerso che nell’arco di tempo considerato, i tre Comuni avrebbero corrisposto somme molto alte per quantitativi di rifiuti organici conferiti molto elevati, almeno sulla carta, mentre nel 2016, quando gli enti hanno interrotto i rapporti con Iavazzi, i quantitativi sono crollati anche del 25%. (ANSA).