NAPOLI- Indagine della Digos di Napoli, arrestato un pakistano: farebbe parte di un clan che consentiva l’ingresso in Italia di stranieri. Ieri pomeriggio gli agenti della sezione anti-terrorismo della Digos hanno eseguito l’ordine di arresto nei confronti di un 41enne del Pakistan che era appena sceso da un aereo della linea Turkish Airline a Capodichino.  L’arresto dello straniero è frutto di una complessa indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza che ha consentito di portare alla luce una capillare attività malavitosa di due clan pakistani per far ottenere i visti d’ingresso in Italia e eludere le procedure d’identificazione a cittadini perlopiù pakistani provenienti sia dal paese di origine che dalla Francia. Gli accordi tra gli immigrati  che avevano intenzione di arrivare in Italia o entrare in area Schengen e gli appartenenti al sodalizio criminale, avvenivano in Pakistan. per entrare in Italia ed ottenere un visto di ingresso regolare, per lavoro stagionale ma senza garanzie occupazionali e abitative, venivano corrisposti mediamente a persona dai 10.000  ai 12.000 euro. Anche i cittadini extracomunitari che soggiornavano illegalmente in Italia, in Francia e Spagna si rivolgevano ai consociati per trovare datori di lavoro disposti ad avanzare mendaci richieste di “sanatoria” dietro compenso personale dai 5.000 ai 6.000 euro a persona. Inoltre diversi cittadini extracomunitari di nazionalità pakistana domiciliati in Francia e Spagna dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno in Italia ritornavano  nei paesi europei di provenienza per svolgere attività lavorativa. Il pakistano arrestato a Capodichino è indicato dagli inquirenti quale il promotore ed organizzatore in Francia dei viaggi in Italia degli extracomunitari molti dei quali, appena ottenuto fraudolentemente il titolo di soggiorno, ritornavano in Francia. L’uomo che in un primo momento era sfuggito alla cattura è stato individuato all’aeroporto di Capodichino di rientro da Pakistan su di un volo proveniente dalla Turchia, grazie alla intensificazione dei controlli antiterrorismo.