TUFINO (Nello Lauro – Il Mattino) – nessuna pace nemmeno per i morti. Tombe distrutte e profanate per qualche chilogrammo di metallo. I malviventi non risparmiano furti e razzie sacrileghi: una piaga criminale che si va tristemente diffondendo quella dei raid nei camposanti dei paesi, perpetrati con tutta probabilità da “cacciatori” di rame e ottone che vengono poi rivenduti al mercato nero. Un settore che non conosce flessioni, per questo i banditi cercano qualsiasi “miniera” per ottenere bottini facili, per esempio i cimiteri che sono incustoditi di notte e spesso non videosorvegliati. L’ultimo colpo è stato messo a segno da una banda di ladri nel cimitero di Tufino, nel Nolano. Qui, approfittando delle tenebre, i malintenzionati si sono introdotti da una entrata secondaria e si sono messi in azione. Nel mirino dei banditi, i portafiori e gli altri arredi funebri che ornano le lapidi dei defunti, la maggior parte dei quali sono di rame o ottone. Ma non solo. Nel tentativo di asportare quante più suppellettili possibile, i ladri hanno preso a martellate alcune lapidi lasciando evidenti segni del loro passaggio e profanandole. Al termine dell’incursione, si sono contati circa 100 arredi trafugati e quattro tombe gravemente danneggiate. La scoperta di quanto avvenuto nella notte è stata fatta da un dipendente che ha subito avvertito i carabinieri della stazione di Schiava di Tufino, coordinati dal maresciallo Giuseppe Tranchese che ieri mattina hanno effettuato rilievi approfonditi, visto che manca un sistema di videosorveglianza. Un gesto vandalico, oltre che criminale, che ha indignato la piccola comunità di Tufino. A ferire è stato non solo il furto ma soprattutto la distruzione assolutamente gratuita di alcune tombe. Un’azione spregevole in un luogo di pace e memoria eterna.