CICCIANO (Nello Lauro – Il Mattino) – Con la cultura si mangia. Con il boom di visitatori che hanno visto crescere a dismisura gli introiti, il vento del turismo inizia a soffiare nel verso giusto. Nel 2017 le cifre record che hanno portato a 50 i milioni di persone che hanno visitato i musei italiani. E la Campania è al secondo posto nazionale con le sue bellezze. Numeri destinati a crescere. Ma la regione non è solo Pompei, Ercolano, Caserta e Napoli. Ci sono altri scrigni nascosti che hanno bisogno solo di essere riscoperti e chiedono di essere visitati. Il Governo con il progetto “Bellezza, recuperiamo i luoghi dimenticati” ha scelto tra quasi 75mila segnalazioni pervenute da tutta la penisola (bastava una mail) e finanziato 4 comuni in provincia di Napoli (in totale sono 273 in tutta Italia): Cicciano, Giugliano, Lacco Ameno e Piano di Sorrento per complessivi 611 mila euro sui 150 milioni totali stanziati. Luoghi conosciuti ma non famosi, che una volta visitati non lasciano indifferenti.
Un quarto di milione per la congrega del Corpo di Cristo all’interno della chiesa collegiata di Santa Sofia a Giugliano progettata da Domenico Fontana e completata da Andrea Vaccaro. Lavori di ristrutturazione per la cripta della congrega ma anche per la cupola dell’edificio che ospita le spoglie di Giambattista Basile. Proprio qui è nato e morto (1566-1632) lo scrittore de “Lo cunto de li cunti”, il più grande libro di fiabe della tradizione italiana, che in seguito ha influenzato Perrualt e i fratelli Grimm. Ma non solo. E’ prevista anche la riqualificazione di decori e crociere laterali della chiesa.
Centocinquanta (mila euro) e la villa Fondi De Sangro “canta” a Piano di Sorrento.
La struttura è sede del museo archeologico territoriale della penisola sorrentina “Georges Vallet” che ospita reperti dalla preistoria fino all’epoca romana. Già profondamente ristrutturata nel corso di questi anni, durante l’amministrazione del sindaco Vincenzo Iaccarino, il sito potrebbe con i nuovi fondi beneficiare di altre opere di ristrutturazione, di adeguamento e messa in sicurezza anche per la particolare esposizione della struttura alle intemperie e al sale marino visto che è a picco sul mare. Previste anche promozioni di eventi e la possibilità di far restare al museo diverse opere in continuo tour mondiale. Poco più di centomila, 116mila per la precisione, i fondi destinati a Lacco Ameno con il progetto del parco verticale “Mesa Lakkos” che vuole recuperare e riqualificare il sentiero dell’area naturalistica in località punta di Montevico, spazio comunale dismesso e mai utilizzato, a ridosso dell’antica acropoli di Pithecusa, prima colonia della Magna Grecia.
Il progetto, presentato in partnership con il Comune di Lacco Ameno e Legambiente Ischia, prevede la trasformazione di un’area naturalistica incantevole in un museo a cielo aperto e un parco verticale a picco sul mare. Oltre alla riqualificazione dell’area attraverso opere di pulizia, potatura e messa in sicurezza, è inclusa la realizzazione e l’installazione di totem informativi che permetteranno di conoscere a pieno il luogo sia dal punto di vista storico che naturalistico. Inoltre si prevedono dei punti di osservazione panoramici mediante l’utilizzo di cannocchiali che consentiranno di godere delle bellezze sia dell’area marina protetta sottostante che dell’intera costa. Poco meno di 100mila euro per il suggestivo santuario di Santa Maria degli Angeli a Cicciano.
Situata in periferia alla falde del monte Fellino e non aperta spesso al pubblico, se non per la festa dedicata alla Vergine e per altre particolari occasioni, è una delle chiese più amate del centro alle porte di Nola. La devozione per la Vergine risale al 1446 quando la leggenda vuole che un gruppo di persone ritrovò alla periferia, dove ora sorge il suggestivo santuario, una immagine della Madonna degli Angeli (chiamata così perché nella parte superiore appaiono tre teste di angeli) incoronata e benedetta nel 2015 da Papa Francesco. Nel 1656 un’altra tradizione recita che la Vergine apparve a un pastorello sordomuto annunciando la fine dell’epidemia di peste arrivata a Cicciano. Il progetto prevede il restauro di un affresco del 1700 di San Michele che scaccia il diavolo del Mozzillo, il restauro dell’altare principale e il risanamento delle mura perimetrali del santuario. Quattro piccoli tesori da lucidare. Luoghi della memoria e dell’identità certo, ma che richiedono attenzione per l’oggi e una strategia per il domani: perdere il passato, significa perdere il futuro.