domenica, Novembre 24, 2024
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Camorra, richiesta di pizzo su sms al bar: arrestati gli esattori del clan D’Alessandro

CASTELLAMMARE DI STABIA –  Vincenzo Spagnuolo, un libero vigilato stabiese e imparentato con personaggi legati al clan camorristico dei “D’Alessandro”, operante nel controllo degli affari illeciti sull’area di Castellammare, si era presentato insieme a un complice 18enne al titolare di un bar della centralissima piazza Giovanni XXIII esibendo uno smartphone sul quale stava aperta in bellavista l’applicazione per gli sms. Davanti al titolare dell’esercizio pubblico ha mostrato il telefono mostrando un messaggio chiarissimo: “Vengo a nome di Scanzano, dammi 1.500 euro per i carcerati”.

A Castellammare dire di venire a nome di Scanzano, la roccaforte dei D’Alessandro, significa chiaramente di essere lì per conto del clan. L’intimazione non lasciava spazio a dubbi: il proprietario dell’esercizio commerciale doveva consegnare 1.500 euro per gli affiliati.  Al rifiuto del barista Spagnuolo si è appropriato dei soldi contenuti nella cassa (circa 200 euro) annunciando che sarebbe tornato il giorno dopo a prendere il resto.  I carabinieri della compagnia e della stazione di Castellammare di Stabia, nel frattempo intervenuti d’urgenza a seguito di richiesta di aiuto al 112, hanno bloccato e sottoposto a controlli tutti. Vincenzo Spagnuolo è stato trovato in possesso dei soldi appena presi dalla cassa. Il suo complice, Emanuele Cioffi, 18enne, è stato invece trovato con un revolver a salve, uguale a quelli veri. Lo portava nella cintola dei pantaloni. I 2 sono stati arrestati per estorsione aggravata dal metodo mafioso e accompagnati nel carcere di Secondigliano.

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