POGGIOMARINO (Nello Lauro Il Mattino) – Una pratica diffusa, odiosa e sopratutto pericolosa. E’ quella dello sversamento e del rogo degli scarti tessili delle industrie. Un’attività parallela e illegale affidata spesso ad autisti stranieri che per poche centinaia di euro abbandonano e distruggono con le fiamme il carico speciale affidato. Con i controlli e le sanzioni delle forze dell’ordine sempre più stringenti gli sversatori seriali hanno aguzzato l’ingegno e hanno cercato di prendere le contromisure. Un’attività complicata perchè è quasi impossibile beccarli: viaggiano con regolare assicurazione e tutto in regola proprio per non destare sospetti. E la ferita della Terra dei Fuochi si allarga, una battaglia impari che coinvolge ogni angolo di ogni provincia campana in una democratica geografia dello scempio. Stavolta l’area dell’ennesimo stupro ambientale è quella tra le campagne di Poggiomarino ai confini con San Giuseppe Vesuviano, un’area devastata, e completamente seppellita da questa particolare tipologia di rifiuti. Un furgone che si aggirava in zona ha insospettito una pattuglia dei carabinieri del comando tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare di Roccarainola agli ordini del comandante Vincenzo Ferrara. I militari con il supporto dei colleghi della stazione di Poggiomarino hanno controllato il mezzo proveniente dal popoloso quartiere napoletano di Barra: all’interno hanno scoperto un elevatissimo quantitativo di scarti tessili, circa 20 quintali pronti per essere sversati e magari finire trasformati in un velenoso rogo. L’autista, un rumeno, era privo di qualsiasi autorizzazione al trasporto di rifiuti. Immediato è scattato il sequestro dell’automezzo e la denuncia per due persone una delle quali era la proprietaria del mezzo non presente sul posto.