venerdì, Novembre 22, 2024
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Commissione d’accesso a Pago, sindaco Mercogliano: siamo sereni

PAGO DEL VALLO DI LAURO (Bianca Bianco- Il Mattino)- Meno di duemila abitanti e una storia amministrativa tormentata. Ieri mattina a Pago del Vallo si è scritto un nuovo, difficile capitolo per la comunità: dopo un anno di veleni, inchieste, arresti eclatanti e intimidazioni il prefetto di Avellino Maria Tirone ha insediato la Commissione di accesso agli atti. Una decisione che può aprire le porte allo scioglimento anticipato per infiltrazione mafiosa, onta a Pago subita già nel 2009 quando sindaco era Giuseppe Corcione, poi arrestato nel dicembre del 2016. La Commissione di accesso, prevista dall’articolo 143 del decreto legge 267 del 2000, si è insediata ieri mattina e sarà composta dal viceprefetto in servizio presso l’ Organismo indipendente di valutazione del Ministero dell’Interno Maura Nicolina Perrotta, dal comandante della Compagnia carabinieri di Baiano, il tenente Gianluca Candura, e dal comandante della Sezione Tutela Economia del Nucleo Polizia Tributaria presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino Michele Ingicco. Per il momento avrà la durata di 3 mesi, prorogabili per altri tre. Dall’esito delle verifiche dei commissari, che passeranno al setaccio gli atti amministrativi prodotti da tutti i settori dell’ente, dipenderanno le sorti dell’amministrazione comunale guidata dall’avvocato Antonio Mercogliano, nipote dell’ex sindaco Corcione eletto nel giugno del 2016 con la civica “Continuità e Progresso” che superò di soli 54 voti lo sfidante Carmine Amato. Il primo cittadino ha accolto la notizia con serenità: “Siamo a disposizione della Commissione ed attendiamo con tranquillità l’esito del suo lavoro. La mia amministrazione ha sempre lavorato in maniera trasparente, nel rispetto delle istituzioni, e così continuerà. Non conosco i motivi dell’insediamento e non invado le altrui competenze. Aspetto i risultati”. Positivamente sorpreso Carmine Amato, storico oppositore di Corcione prima e del nipote Mercogliano dopo: “Finalmente- commenta- Spero che la Commissione faccia chiarezza su tutto e che non passi altro tempo, perché gli unici a pagarne le spese sono i cittadini. Non si può vivere in un limbo soprattutto dopo fatti gravissimi come il sequestro delle schede elettorali ed altri episodi da accertare. L’amministrazione Mercogliano, che è la naturale continuazione di quella Corcione sebbene oggi voglia dissociarsene, avrebbe dovuto dimettersi molto tempo fa”. Amato nei giorni scorsi ha pure fatto affiggere un duro manifesto contro il primo cittadino, ennesimo atto di uno scontro che va avanti ormai da mesi, mentre il paese assiste ormai da mesi al dipanarsi di eventi gravissimi. Nel dicembre del 2016 l’ex primo cittadino Corcione fu arrestato con il suo ex vicesindaco ed allora presidente del Consiglio comunale Andrea Amoroso ed altre nove persone per presunte connivenze con personaggi della camorra locale. A marzo di quest’anno, il sequestro delle schede elettorali relative alle elezioni del 2016 ordinato dalla direzione distrettuale antimafia per verificare eventuali interferenze ‘esterne’ al voto. E poi una serie di episodi destabilizzanti e violenti: la bomba sotto casa dell’ex ispettore di polizia Roberto Baccichet a febbraio, il cancello del Municipio incendiato, auto mandate alle fiamme. Fatti diversi, spesso non collegati tra loro, ma antenne di una condizione complessa: la tormentata Pago merita una risposta istituzionale.

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