TUFINO (Nello Lauro- Il Mattino)- Abuso d’ufficio e tentata concussione. Accuse pesanti, pesantissime per Michele Arvonio comandante della Polizia municipale di Avellino. Il colonnello dei caschi bianchi è stato rinviato a giudizio dal Giudice per le udienze preliminari del tribunale di Nola Daniela Critelli su richiesta del pubblico ministero Luisa D’Innella per fatti accaduti durante la campagna elettorale a Tufino, in provincia di Napoli, nel periodo tra febbraio e maggio 2015, quando l’ufficiale ricopriva a scavalco i ruoli di comandante della polizia locale sia nel Comune partenopeo che nel capoluogo irpino.
Secondo le accuse della Procura di Nola, il comandante Arvonio avrebbe partecipato in maniera diretta alla campagna elettorale facendo pressioni su alcuni candidati per favorire la lista dell’aspirante sindaco Franco Esposito, poi vincitore delle elezioni annullate 18 mesi dopo dal Consiglio di Stato per presunti brogli elettorali, a causa della la presenza di una scheda ballerina.
«Abusando della sua qualità di pubblico ufficiale – scrive il pm negli atti di accusa – compiva azioni, in modo non equivoco per costringere gli interlocutori a non presentarsi nella lista dell’altro candidato sindaco» (Carlo Ferone). Per ottenere tutto questo – come ricostruito nella richiesta di rinvio a giudizio – Arvonio avrebbe convocato, nel febbraio di due anni fa al comando della municipale, il papà di uno dei candidati pronunciando frasi come «Franco c’è rimasto un poco male, tu lavori a Tufino, vai solo a perdere, tu avrai ripercussioni, magari qualche carta non ce l’hai a posto». Sempre secondo l’accusa, lo stesso ufficiale si sarebbe poi recato presso l’abitazione di un altro aspirante consigliere avvertendolo che «non avrebbe dovuto schierarsi con la lista di Carlo Ferone» dicendo: «Chi non è con me, è contro di me».
«Gli eventi aggiunge il magistrato – non si concretizzarono per l’opposizione delle persone» da lui contattate, oggi difese dagli avvocati Michele Franco e Walter Mancuso. Non solo. Nell’aula del Tribunale di Nola il prossimo 24 gennaio 2018 lo stesso ufficiale dovrà rispondere pure del reato di abuso d’ufficio poiché, sempre come comandante dei vigili urbani del Comune di Tufino, «avrebbe messo a maggio del 2015 – sotto sequestro l’intera area situata in via Cimitero a Tufino, utilizzata dal papà di uno dei papabili candidati come deposito degli automezzi di una ditta di cui era amministratore, nonostante non ricorresse alcuna situazione d’urgenza».
Accuse pesantissime, quelle della Procura di Nola, che non scalfiscono la tranquillità del 50enne comandante della polizia locale, difeso dall’avvocato Vincenzo Laudanno: «Sono assolutamente sereno, si tratta solo di beghe di paese messe in campo da persone che odiano da sempre il sottoscritto e hanno aspettato l’occasione giusta e trovato il modo più vile per rovinarmi». «Questa vicenda è una rappresaglia politica contro la mia persona, ho piena fiducia aggiunge Arvonio – nell’operato della magistratura anche perché sono stati chiesti altri accertamenti che sposteranno l’ago della bilancia verso l’assoluzione. L’aula di Tribunale è il posto giusto per poter chiarire in maniera inequivocabile tutti gli aspetti e gli episodi di questa vergognosa e squallida vicenda».