sabato, Dicembre 21, 2024
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Un giardinetto per l’eroe Anatoliy, ma scoppia la polemica

CASTELLO DI CISTERNA (Nello Lauro – Il Mattino)- Lacrime e sguardo basso. Nadja non alza quasi mai gli occhi gonfi. È un ritratto di dignitosa sofferenza quello che la vedova di Anatoliy Korol ucciso nell’agosto di due anni fa per sventare una rapina nel supermercato Piccolo, consegna alla platea di politici e cittadini riuniti nel centro polifunzionale di Castello di Cisterna. Un’occasione per ricordare suo marito, in Italia dall’Ucraina per lavorare come muratore, divenuto suo malgrado un “eroe non per caso”, e per celebrare il suo martirio civile. Non senza una nota polemica che ne ha avvelenato la vigilia. Veleno sulla mancata intitolazione di una strada, come chiesto dalla precedente amministrazione Sorrentino, sostituita dalla dedica di un giardinetto pubblico. Il sindaco di Castello Aniello Rega, eletto a giugno, sgombra subito il campo: “Stasera niente contestazioni, solo il ricordo di un uomo arrivato da lontano ed il cui gesto resterà per sempre nei cuori della nostra comunità”. Poi a margine spiega: “Ne riparleremo in Consiglio comunale, ora è una polemica pretestuosa”. Ma la vicenda, sollevata dal gruppo consiliare “Noi cittadini” , è destinata a strascichi politici anche extra consiliari. Lo lascia intendere il deputato di Forza Italia Paolo Russo: “Non è possibile declassare un martire per fare un favore a chicchessia”. Mentre l’ex primo cittadino Clemente Sorrentino, ora all’opposizione, annuncia che impugnerà la delibera e attacca: “Volevamo che con l’intitolazione i giovani lo avessero per sempre come esempio, con una scelta coraggiosa e impopolare che ci è costata le elezioni visto che in quella strada abitano i familiari degli assassini. Rega forse non voleva scontentare qualcuno”. A placare l’acredine c’è il pianto di Nadia, le sue poche sofferte parole (“Ringrazio tutti per non avere dimenticato il gesto di mio marito anche se per me non è stata una cosa bella”), il lungo e commovente abbraccio con l’imprenditore Michele Piccolo. La moglie del muratore eroe oggi fa la commessa nello sesso supermercato in cui fu ucciso il marito, il proprietario l’ha voluta tra i suoi dipendenti: “Soffro ogni giorno per quello che è accaduto -dice- ma con Nadia ho adottato una figlia” . Lei continua la propria esistenza di vedova e madre, ed è a lei ed alla sua giovanissima figlia che vanno i pensieri di tutti. Il deputato Pd e membro della commissione antimafia Massimiliano Manfredi e il presidente della commissione regionale anticamorra Carmine Mocerino parlano di integrazione degli extracomunitari e del coraggio di Anatoliy. “Per Nadia – ha sottolineato Manfredi – il gesto del marito è un ricordo di dolore, e nessuna commemorazione potrá restituirle il completamento della famiglia. Ma a noi Anatoliy ha dato una grande lezione e speriamo che l’integrazione tra il nostro popolo e chi viene in Italia, sia più naturale di quanto avviene ora”. Presenti alla cerimonia, numerosi sindaci del Vesuviano, i consiglieri di maggioranza ed opposizione di Castello, autorità militari, il parroco don Franco ed esponenti di Polis e Libera. Il presidente dell’associazione di don Ciotti, Antonio D’Amore, poco prima della cerimonia ha liberato insieme a Nadia un falco pellegrino. Un volo libero nel tramonto, come quello eterno dell’eroe Anatoliy.

 

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