L’eleganza non porta forse tanti voti e non è certo da sola motivo di grande consenso politico ma sicuramente è un dettaglio che può catturare l’attenzione del pubblico, soprattutto femminile. E’ vero che non si vince per una giacca né per una cravatta, ma nella società attenta all’immagine anche i più esperti politologi ammettono che l’apparire può avere una certa importanza. Va anche detto che nel crollo generale della credibilità della politica, sicuramente i sindaci hanno conservato maggiore stima soprattutto grazie alla loro presenza sul territorio.
In questa fine estate non certo tranquillissima per i rappresentanti delle istituzioni, fra terremoti, minacce terroristiche, abusivismo e scandali vari, c’è chi ha voluto dare comunque un tocco di leggerezza chiedendo a un giuria di donne quali fossero i sindaci italiani più eleganti. Secondo infatti una ricerca del portale di marketing e adv Spot and Web (http://www.spotandweb.it/news/810163/sindaco-viareggio-piu-elegante-ditalia.html), che ha coinvolto 1250 internaute sui principali social network (Facebook, Twitter, Instagram), al primo posto si piazza Giorgio del Ghingaro, sindaco di Viareggio, raffinato giocatore di golf, col 17% delle preferenze: capello brizzolato, portamento “regale”, mascella anglosassone e stile british che non passa mai di moda, gli permettono di andare in testa in questa speciale top ten.
Lo segue Luigi de Magistris, sindaco di Napoli (16%), sempre impeccabile nell’abbigliamento con uno stile curato e innovativo. L’abito formale, spesso senza cravatta, e camicie bianche perfettamente stirate gli assicurano il secondo gradino del podio.
Terza posizione per Giuseppe Falcomatà, primo cittadino di Reggio Calabria (15%): i suoi punti di forza sono lo stile giovanile grazie al taglio di capelli alla Tom Cruise, capace di alternare un casual ‘free’ a un blazer più formale, prevalentemente chiaro, che spezza coi pantaloni scuri.
Appena giù dal podio c’è Massimo Zedda, sindaco di Cagliari (13%): presenza da attore cinematografico, sguardo misterioso e accattivante, elegante e formale anche senza la cravatta, alla quale preferisce camicia celeste e maglioncino o anche una giacca sempre su tinte chiare.
Quinta piazza per Giorgio Gori, sindaco di Bergamo (11%): impeccabile nella sua eleganza e nella cura dei dettagli, l’occhio azzurro accentua l’armoniosità della sua immagine. Predilige lo stile classico a tinta unita, genere manager berlusconiano, puntando sul chiaro delle camicie per evidenziare il colore dei suoi occhi.
Sesto posto per Matteo Ricci, amministratore della città di Pesaro (9%): alterna con innata naturalezza il casual al formale, spezzando sempre molto bene il chiaro, bianco e azzurro, con il blu o nero della giacca o del maglioncino. Non disdegna il jeans con la camicia e la cravatta.
Settimo Andrea Gnassi, a capo dell’amministrazione comunale di Rimini (7%): sportivo o elegante, sa essere sempre all’altezza di ogni occasione con uno stile naturale da “vicino di casa”. Si distingue per l’uso del maglioncino blu scuro e della dolcevita sotto la giacca, un tocco originale.
Ottavo Virginio Merola, sindaco di Bologna (5%): sempre ordinato con la sua barbetta incolta da uomo saggio e gli occhiali, dalle montature particolari, che danno un tocco moderno alla classicità del suo look, dominato dalle giacche.
Nono Fulvio Centoz, di Aosta (3%): la sua fisicità è il ritratto dell’uomo vigoroso delle zone di montagna che sa però essere elegantemente sobrio grazie al suo stile dal gusto classico; giacca nera di lana, camicia bianca e cravatte fantasia sono il suo biglietto da visita.
Ultimo in questa speciale top ten è Andrea Romizi, primo cittadino di Perugia (1,5%): uno dei sindaci più giovani, di bell’aspetto e dal modo di vestire sempre aggiornato e al passo coi tempi; in una parola: versatile, anche grazie alla sua anima da ex boy scout.