di Salvatore Ioime (Maidirecalcio.com)
Carlitos Tevez, dopo il gol del pareggio segnato al Verona, ha esultato mostrando una maglietta con la scritta “Ciudad oculta“, la città nascosta. La “Ciudad oculta” è uno dei quartieri più poveri di Buenos Aires, chiamata “città nascosta” per il muro costruito dal governo argentino nel 1978, per occultare agli occhi dei turisti in città in occasione del Mondiale la miseria di quel quartiere.
Anche Papa Francesco si interessò di quella zona quando era cardinale di Buenos Aires denunciando le pressioni da parte dei narcotrafficanti nei confronti dei sacerdoti che operavano in quella e in altreVillas, i quartieri popolari dei Buenos Aires. La Ciudad oculta è denominata la Villa 15.
Carlos Tevez è sempre stato legato alle sue origini. Nato nel quartiere De Los Andes, meglio noto come Fuerte Apache, il campione argentino non ha mai rinnegato le sue origini povere, dicendosi orgoglioso di essere 100% villero (abitante delle villas) e affermando che “in nessun altro posto al mondo c’è tanta umanità come in una villa“. Successivamente dichiarò: “Se non fosse stato per il calcio ora sarei finito come tanti ragazzi del mio quartiere. Sarei morto o in carcere, o là fuori in strada a drogarmi”.
L’amore per le sue origini è sempre vivo.