QUINDICI- Tremano i camorristi del Vallo. Un ex adepto ora in carcere avrebbe scelto la strada della collaborazione con la giustizia. L’uomo, un affiliato del clan Cava di Quindici finito in galera, del quale non è ancora stata resa nota l’identità, avrebbe revocato l’incarico ai suoi legali affidandosi ad un avvocato che già assiste altri collaboratori di giustizia. Più che una prova, dunque, che confermerebbe l’intenzione del camorrista pentito di affidarsi alla giustizia rivelando i segreti dal suo sodalizio.
La scelta di un camorrista di pentirsi p sintomatico del periodo di debolezza che stanno vivendo i clan del Vallo di Lauro (oltre ai Cava esistono i Graziano). Arresti, sequestri, negli anni hanno falcidiato le due organizzazioni che comunque hanno continuato a fare il bello ed il cattivo tempo in fatto di estorsioni ed usura. Ma l’apparato sta perdendo autorevolezza.
Finora in Irpinia si sono pentiti altri detenuti come Felice Graziano, noto come “Felicione”. Lui è stato il primo ad alzare il sipario sugli affari dei clan quindicesi.