venerdì, Novembre 22, 2024
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Finale Champions, panico a Torino: tra i coinvolti anche tifosi di Cicciano

CICCIANO- C’è anche un gruppo di ragazzi di Cicciano tra i coinvolti nell’incidente avvenuto ieri a Torino: oltre mille feriti alla fine della visione della partita di Champions Juventus- Real Madrid in piazza San Carlo. Quando la squadra di Allegri aveva giĂ  ceduto il passo al Real e la piazza abbandonato la speranza, all’improvviso il caos. “Urlavano e spingevano, ed è cominciato un fuggi fuggi generale”, dicono alcuni testimoni, alimentando le prime ricostruzioni che parlavano di falso allarme attentato. La dinamica e le prime testimonianze hanno subito fatto pensare all’equivoco terrorismo, qualcuno che ha urlato creando l’impressione di un attentato, fino a risvegliare gli incubi inconsci nei giorni del terrore globale. “Potrebbe essere stato un petardo, fatto esplodere forse in modo incosciente, a scatenare il panico”, afferma all’Ansa il questore di Torino, Angelo Sanna.

Tra i feriti anche dei ragazzi di Cicciano, tifosi bianconeri, che avevano raggiunto il capoluogo piemontese per vivere una bella serata di sport, con o senza vittoria finale. Terribili i loro racconti: “E poi a mente lucida, pensi: è normale tutto ciò?- scrive uno di loro- Ma queste persone che in una folla immensa, per gioco o cosa, fanno esplodere petardi per creare il piĂą totale del caos, per creare il panico in mezzo a tanta mila persone. Le persone, che allo scoppio iniziano a scappare e gridare e piangere come non mai. Gente che cadeva, gente che veniva calpestata  (me compreso) da migliaia di piedi, tra calci e spintoni. Si scappava tra tavoli e sedie dei bar, si cadeva sul vetro rotto delle tante bottiglie di birra gettate lì per terra. Era una vera e propria gara al si salvi chi può. L’aria mancava a tutti, qualcuno gridava manteniamo la calma, ma quale calma, la gente pensava a salvarsi il culo. Non si respirava piĂą, si scappava nei vicoli, nei negozi, chi scavalcava i cancelli, io mi sono rifugiato in un parcheggio, insieme ad altre persone. Ognuno scappava nel punto che per lui poteva essere il giusto rifugio”. “Ci siamo dati la mano come 2 compagni di scuola materna- continua-  e siamo scappati, scappati lontano. Si sentivano solo sirene, carabinieri, polizia, ambulanze che correvano avanti e indietro. Poi dopo ore di panico, ti arriva la notizia che qualche imbecille è stato a far scoppiare tutto ciò, allora ti viene voglia di fargli mangiare le mani, un dito alla volta. Se ho avuto paura? No, non ho avuto tempo di avere pura. Dovevi salvarti. Ho avuto tempo però di pregare: ti prego ti prego ti prego, finchĂ© non mi sono salvato”. Un altro tifoso racconta: “Paura allucinante, mai  avuto tanta paura: al minuto 70 della partita un forte boato ha fatto credere che era un attentato, persone che correvano da tutte le parti, sangue dappertutto ed io ritrovato per terra con le persone che mi camminavano sopra, scene bruttissime che non auguro a nessuno di provare. Mai piĂą andrò a vedere una partita, me le vedo a casa”. I giovani coinvolti stanno bene, solo uno ha riportato lievi ferite ad una gamba. Tanta paura, un grande e comprensibile choc e la voglia di tornare a guardare una partita di calcio senza paura.

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