MUGNANO DEL CARDINALE (Bianca Bianco Il Mattino) – Misterioso raid nel santuario di Santa Filomena. I ladri portano via un angelo di gesso posto alla destra della statua della “Santina” venerata a Mugnano dal 1805. Uno choc per la comunità dei fedeli mugnanesi e per i tanti devoti che venerano la martire in ogni angolo del mondo. Non è stato sinora possibile capire come i malintenzionati possano avere sottratto la statuina staccandola dal simulacro e allontanandosi senza dare nell’occhio.
Il santuario è aperto tutti i pomeriggi e, secondo quanti lo frequentano con assiduità, solo in quelle ore sarebbe possibile introdursi all’interno. Fatto sta che qualcuno, approfittando di un momento in cui non c’era nessuno tra le navate della antica chiesa, ha rubato uno degli angioletti posti ai piedi della statua della santa delle catacombe. Una prima ricostruzione fa risalire l’incursione dei ladri alle giornate di giovedì o venerdì scorso, nelle ore del pomeriggio. I malviventi, con ogni probabilità due persone, si sono avvicinati alla bella statua di Santa Filomena e, mostrando di conoscere il simulacro, hanno staccato l’angelo posto sulla destra e che era tenuto in piedi da un chiodo. Dopo poche ore ci si è accorti di quanto avvenuto ed è scattata la denuncia. La notizia del furto ha lasciato sgomenti ed addolorati i fedeli che hanno grande attaccamento al simulacro della martire che al centro reca una preziosa teca che custodisce una reliquia. Una effigie che per i credenti ha un valore religioso inestimabile. A risolvere il giallo del raid potrebbero servire le telecamere di sorveglianza del vicino Comune, che puntano verso il Santuario, ed i ricordi di chi frequenta con assiduità piazza Umberto I, sede del tempio. Quest’ultimo, costruito nel 1641, dal 1805 accoglie le reliquie di Santa Filomena, trasportate a Mugnano dal sacerdote don Francesco De Lucia. Una santa considerata miracolosa, venerata anche da Maria Cristina di Savoia, moglie di re Ferdinando di Borbone, che chiese a lei di intercedere per una sospirata maternità. In quegli anni il culto filomeniano era al suo apice. In epoca più recente ed grazie anche ad una instancabile opera di comunicazione, il santuario è diventato meta di continui pellegrinaggi che rinsaldano e aiutano a diffondere il profondo amore del paese per la sua “Santina”.
