domenica, Novembre 24, 2024
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Appalti Tangenziale Napoli a ditte clan Casalesi, arrestati imprenditori e funzionari

CASERTA – I militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e del Raggruppamento Operativo Speciale, in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Napoli e Caserta, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare emessa dall’ufficio Gip del Tribunale di Napoli, nell’ambito di una inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, inerente alla gestione degli appalti banditi dalla società “Tangenziale di Napoli spa” ed assegnati alla ditta Cogepi srl, riconducibile alla famiglia Piccolo. Le indagini sono state sviluppate anche grazie agli elementi emersi nel corso dell’indagine sulla Cpl Concordia in relazione ai lavori di metanizzazione del bacino Campania 30, effettuati dalla società Cogepi srl per conto della cooperativa, che ha portato il 3 luglio 2015 all’arresto di 6 persone, tra cui Antonio Piccolo.

Le indagini sono state avviate a seguito di una denuncia che segnalava elementi di irregolarità nelle procedure negoziate relative agli appalti, del·valore di oltre 1 milione e 600 mila euro, per la manutenzione delle gallerie Capodimonte e Solfatara e della pavimentazione stradale della tangenziale di Napoli gestiti dalla citata società, interamente controllata dal Gruppo Autostrade per l’Italia. Nello specifico la società, per individuare 30 imprese da invitare a ciascuna procedura negoziata, si era avvalsa di un elenco costituito nel 2011 per una precedente gara pubblica e per tale motivo accreditato come affidabile. Gli accertamenti, svolti direttamente dalla “Tangenziale di Napoli s.p.a.”, hanno permesso di stabilire come nell’elenco originale fosse stata, successivamente, inserita in maniera fraudolenta la Cogepi s.r.l., costituita nel 2013, che poi era risultata vincitrice di entrambe le gare.

Le attività svolte dal Gruppo Carabinieri Tutela Ambiente di Napoli – Noe di Caserta sul conto dei fratelli Antonio e Giovanni Piccolo hanno permesso di ricostruire una fitta rete di contatti intercorsi con l’ex tecnico per la gestione contratti dell’Unità Affari Societari e Legali della società Tangenziale di Napoli, il quale, al fine di favorire la carriera universitaria del figlio, mediante l’intercessione di conoscenze di  Giovanni Piccolo, si era reso parte attiva nel modificare l’elenco di ditte utilizzato dalla società “Tangenziale di Napoli” per l’assegnazione dei citati appalti, provvedendo altresì ad alterare gli atti di gara. Come infatti evidenziato dagli accertamenti tecnici condotti dal Ris Carabinieri di Roma, sulle buste delle offerte prodotte dalle ditte partecipanti alle gare, sono emersi chiari indizi di forzosa apertura e successiva chiusura. Nel condizionare le gare, l’ex tecnico si era  avvalso della collaborazione di una addetta alla Segreteria dell’Unità Affari Societari e Legali della società. È stato raggiunto da custodia cautelare in carcere, per turbata  libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso, Antonio Piccolo, già detenuto in quanto imprenditore legato da vincoli di cointeressenza a Michele Zagaria.  Sono invece stati raggiunti  dalla misura cautelare degli arresti domiciliari i figli, per il reato di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso, in quanto proprietari della dittaCogepi, nonché l’ex tecnico e la ex addetta alla segreteria dell’Unità Affari  Societari e Legali della società Tangenziale di Napoli s.p.a., a loro volta indagati per turbata libertà degli incanti. Nello stesso contesto, i militari hanno provveduto a sequestrare le quote sociali nonché la totalità dei beni strumentali della società Cogepi srl.

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