CAMPOSANO-Il Consiglio di Stato respinge l’appello di Giuseppe Barbati e Francesco Barbato resta sindaco di Camposano. I giudici di Palazzo Spada chiudono, con la loro sentenza, un lungo e tormentato periodo per la politica camposanese, caratterizzato da strali incrociati, reciproche invettive e, ad aleggiare come uno spauracchio, la questione in sospeso dinanzi la giustizia amministrativa. Ad acuire il clima già torrido nonostante le miti temperature primaverili, i rumors delle ultime ore, i commenti su Facebook dello stesso primo cittadino ed i pettegolezzi che davano Barbati per vittorioso dinanzi il Consiglio di Stato ed i commissari prefettizi già pronti ad insediarsi nella Casa comunale. Tutto smentito dalla decisione presa nelle scorse ore dalla sesta sezione che ha respinto l’appello di Barbati e degli altri ricorrenti confermando l’indirizzo dato già dal Tribunale amministrativo. Rimandando alla decisione del tribunale amministrativo in primo grado, il Consiglio di Stato smonta le contestazioni dei ricorrenti perché non dimostrate e “generiche”. Il ricorso di Barbati faceva infatti riferimento, tra le altre cose,  ad una scheda “già votata” e consegnata ad un elettore, al black out improvviso nella sola sezione 4 che avrebbe reso “paranormale” l’atmosfera mentre si votava e al l’assonanza dei nomi dei due candidati (Barbati e Barbato) che, a causa del vocio di sottofondo, avrebbe tratto in errore chi verbalizzava la lettura delle schede. La “genuinità del voto”, scrivono però  i giudici, non è stata intaccata. Smontate anche altre irregolarità suggerite nel ricorso dell’ex primo cittadino, come la discrasia di un solo voto nei dati verbalizzati nella quarta sezione, il voto assistito di un elettore e l’ammissione al voto di un altro: tutti aspetti che per i magistrati non inficiano l’esito delle consultazioni del 5 giugno 2016. Il Consiglio di Stato aggiunge anche una nota finale: “A tali rilievi il Collegio ritiene di aggiungere una considerazione. Lo scarto di 52 voti può sembrare minimo e, quindi, giustificare l’annullamento del risultato (..) ma 52 voti rappresentano il 2,8% del totale dei voti ottenuti dall’appellante, una percentuale che non è affatto minima. Inoltre le irregolarità segnalate hanno un spessore modesto, spesso generico, e il ricorrente non ha neppure indicato la qualificazione giuridica rispetto alla normativa elettorale. Egli aveva quantomeno l’onere di evidenziarne il collegamento con il voto, ossia i riflessi sostanziali, per giustificare l’invalidazione delle elezioni”. Si chiude così un capitolo difficile della storia recente del paese. Franco Barbato, eletto con 1901 voti alla guida di “Camposano risorge” resta sindaco.