NOLA- Villaggio preistorico, allora è proprio un addio. In questi giorni il sito archeologico dell’Età del Bronzo che si trova in via Croce del Papa è diventato un cantiere, sono pronti i lavori per il suo interramento. Questo è infatti l’intervento previsto dalla Soprintendenza ai beni archeologici dopo il fallimento dei test alternativi per la salvaguardia del sito. Spazio quindi alle transenne arancioni, in questi giorni sono stati predisposti anche i bagni chimici ed il gabbiotto per gli strumenti tecnici da utilizzare nel corso delle operazioni che si preannunciano lunghe e complesse. L’obiettivo principale è infatti quello di mettere in sicurezza le due capanne, che saranno restaurate e consolidate da un pool di archeologi sub, e poi protette con sacchi di sabbia prima del definitivo interramento. Il progetto per proteggere gli scavi sommersi dall’acqua è, a grandi linee, questo. Ma mentre la Soprintendenza va avanti, arrivano i primi malumori da Roma. Pare infatti che il ministro delegato ai Beni culturali, Massimo Bray, abbia espresso non poche perplessità sulla scelta di seppellire il villaggio. Il titolare del dicastero che non conosceva la storia delle capanne rinvenute a Nola nel 2001, non sarebbe d’accordo col progetto.
Un progetto che comunque va avanti. “Forse era l’unica strada percorribile- afferma Angelo Amato de Serpis di Meridies-. Di certo non poteva restare in quelle condizioni, quindi è bene che ora si lavori per salvare il salvabile. Ma è necessario tenere conto anche delle altre capanne, quelle che di certo sono ancora sotto il suolo di via Polveriera, aggredite dalla falda acquifera. Si lavori per arginarla”.