martedì, Novembre 26, 2024
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Colpì il nipote con la mannaia: condannato a 5 anni

MUGNANO DEL CARDINALE (Il Mattino)- Cinque anni di reclusione per tentato omicidio è quanto costerà al 53enne F.G. di Mugnano del Cardinale il raptus di follia che lo scorso agosto lo spinse a colpire il nipote sul capo con una mannaia. Un gesto causato da un litigio futile, un diverbio sulle condizioni in cui veniva tenuto il cagnolino di casa sfociato in un violento alterco e concluso con l’arrivo di ambulanza e carabinieri. Ieri il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino Ciccone ha emesso la sentenza con cui ha chiuso il rito abbreviato scelto dall’imputato, difeso dall’avvocato Guerriero, condannandolo a cinque anni in primo grado con interdizione dai pubblici uffici. La vittima della sua violenza, un nipote 30enne che quella sera era andato a casa sua ed aveva criticato il modo in cui veniva tenuto l’animale domestico, in base al provvedimento del giudice sarà risarcito. La somma del risarcimento sarà da quantificare in sede civile, a incidere saranno le profonde ferite riportate dal giovane,assistito dall’avvocato Antonio Falconieri. Quest’ultimo la sera del 30 agosto scorso era arrivato a casa dell’imputato e ne era uscito su una barella del 118 con una profonda ferita alla testa causata, raccontò poi agli inquirenti, da una mannaia con cui era stato colpito al culmine della lite. F.G. si è sempre difeso, affermando di avere aggredito il nipote con un tubo facendolo cadere e che nella caduta il giovane avrebbe violentemente sbattuto la testa contro un cancello. Tesi non suffragata però dalla perizia disposta dal pm Galdo e dagli elementi raccolti sul luogo dell’aggressione, un cortile antistante l’abitazione, dai carabinieri della Compagnia di Baiano. Dalla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, l’aggressione sarebbe partita da un banalissimo litigio tra zio e nipote avvenuto in tarda serata e concluso con la brutale aggressione. A pesare sulla situazione processuale di F.G. il fatto che,all’arrivo dei militari dell’Arma, avrebbe tentato di liberarsi di una mannaia di 50 centimetri con cui si presume abbia  colpito il giovane alla fronte ed allo zigomo sinistro.  Qualche mese dopo l’aggressione il 53enne è stato arrestato, ieri con la sentenza di primo grado si è chiuso il primo capitolo di una vicenda  che colpì la comunità per la violenza subita dal giovane aggredito.

colpire con la mannaia il suo congiunto.

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