NOLA- E’ un periodo duro per Geremia Biancardi. Tirato per la giacchetta nella sua stessa maggioranza, finito in tv suo malgrado, bersaglio dell’ira del web e dell’opposizione ed ora persino attaccato da un collega: il sindaco di Nola starebbe seriamente pensando di dimettersi. L’indiscrezione trapelata nei giorni scorsi è più che un sussurro. Il primo cittadino ieri non è andato, come suo solito, in Comune, come a stabilire una prima distanza con l’ente che amministra da ormai 8 anni. L’avvocato amministrativista prestato alla politica, l’esponente di Forza Italia riuscito nell’impresa della rielezione al secondo mandato, sarebbe intenzionato a dire addio anticipatamente al suo ruolo e di tornare alle scartoffie legali, stanco di una situazione politica (soprattutto quella interna) ormai difficile da gestire. Tirato per la giacchetta, dicevamo. Perché Biancardi è tra due fuochi amici, quello di Cinzia Trinchese, assessore alla Cultura, ed Enzo De Lucia, assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco. Alla seconda elezione, due anni fa, Biancardi siglò un patto non scritto: Trinchese sarebbe subentrata a De Lucia come vice sindaco allo scadere dei primi due anni. Questo però non è avvenuto. De Lucia non lascia la fascia da vice, Trinchese non accetta che sia tradito il patto.In mezzo, un Biancardi sempre più esasperato. Una esasperazione acuita dagli scandali che si sono susseguiti nel gennaio più brutto per la sua carriera politica:prima l’ospedale finito sui siti di tutto il mondo, poi i furbetti del cartellino nel suo Comune, poi la disastrosa diretta con Quinta Colonna su Rete Quattro, poi ancora le voci sulla legittimità dell’incarico al suo comandante dei vigili urbani, da lui fortemente voluto. Una serie di ‘colpi’ mediatici che hanno indebolito la figura di Biancardi, sinora comunque salda nel suo ruolo di leader di un centrodestra si da subito bizzoso, e reso ostica questa seconda parte del suo mandato. E se non bastassero i grattacapi interni, ora ci si mette anche il collega di Camposano Franco Barbato che, sparando un po’ sulla Croce rossa, chiede le dimissioni della fascia tricolore di Nola con un post su Facebook in cui lo definisce “impresentabile” e lo attacca soprattutto su incarichi e consulenze all’agenzia di sviluppo, in particolare per quella affidata all’ex assessore al Bilancio di Nola e fedelissimo di Biancardi Antonio Russo. La ciliegina su una torta avvelenata servita a Biancardi al termine del suo inverno più freddo.