di Nello Lauro (Il Mattino)
COMIZIANO-Quel ramo del lago di… che volge a mezzogiorno, no. Non siamo a Como. E nemmeno a Bolsena. Siamo a Comiziano, in uno dei due più piccoli comuni – insieme a Liveri – della Provincia di Napoli. Qui c’è, sconosciuto e nascosto, un lago nei pressi di una cava di estrazione che potrebbe competere con altre bellezze naturali più pubblicizzate. Difficile notarlo, per come è immerso e nascosto nella natura e nell’industrializzazione, e impossibile o quasi accedervi. Una cartolina d’altri tempi se si osserva questo straordinario angolo della natura incastonato tra una cava e i regi lagni ridotti in condizioni spregevoli e con lo sfondo il suggestivo Castello di Cicala, area dove si narra sia nato il filosofo nolano degli «infiniti mondi» Giordano Bruno. Una gemma preziosa utilizzata negli ultimi tempi esclusivamente come riserva d’acqua per rifornire i vari elicotteri di protezione civile e corpo forestale dello stato nello spegnimento dei roghi estivi sulla catena montuosa del Monte Fellino. Oltre al lago c’è di più: c’è anche un delicato ecosistema abitato da rapaci come poiane o gheppi, da rondini e anche uccelli legati alla presenza dell’acqua come marzaiole, folaghe, aironi e gruccioni, oltre a rane e rospi, il tutto tra canneti e altre piante acquatiche. Un posto che nel 2009 entrò anche in un progetto di riqualificazione ambientale e sistemazione territoriale dell’area nolana: qui in quella che si chiama «cava di Tufo Apostolico e Tanagro» secondo uno studio sarebbe dovuto sorgere un vero e proprio parco per la ricerca scientifica e servizi rari. Un luogo che sarebbe diventato, secondo il piano, un parco aperto ai rapporti con le aziende del comprensorio, con gli atenei, le istituzioni territoriali e scientifiche per progetti innovativi in campo ambientale. In linea con questa ipotesi, potrebbero essere valutate anche l’impiego di tecniche e materiali innovativi, come fonti di energia alternativa, impianti solari, fotovoltaici e geotermici per il soddisfacimento delle necessità energetiche degli stessi edifici da realizzare. E il lago con le sue acque sarebbe stato l’elemento ordinatore del progetto, una risorsa imprescindibile per un inserimento sostenibile del territorio con la formazione di un parco acquatico volto a difendere questo ecosistema. Un’idea riproposta anche da Angelo Amato de Serpis, referente della Lipu per l’area nolana: «Il lago di Comiziano potrebbe essere una importante nicchia biologica e, come proposi, potrebbe essere un’area di osservazione didattica sugli uccelli. Un’idea che abbiamo lanciato in passato anche al comune di Comiziano. È veramente un posto bellissimo – continua il rappresentante della Lega italiana protezione uccelli – che, se sfruttata a dovere e con un progetto giusto, potrebbe diventare una piccola oasi e un luogo di rifugio e sosta per i migratori». Parole, tante. Idee, suggestive. Fatti, zero. E intanto in questo ramo del Nolano tutto resta fermo. O quasi. Il rumore delle pale meccaniche e dell’attività estrattiva della cava di Comiziano continua ogni tanto amplificato dall’arrivo degli elicotteri mentre il lago e i suoi mimetizzati animali restano tranquilli nel loro assordante silenzio. Il silenzio di questo specchio dalle acque verdi e impenetrabili, sconosciuto finanche a chi abita a pochi chilometri di distanza. Un isolamento che lo ha preservato sì dalle grandi speculazioni e da possibili scempi, ma che lo ha anche imprigionato per anni in un oblio che ne ha impedito la valorizzazione.