NOLA- “Biancardi deve dimettersi”. Lo chiedono i giovani democratici di Nola alla luce di quanto accaduto nel corso della trasmissione Quinta colonna di Rete 4, dedicata al caso dei 63 dipendenti del Comune indagati per assenteismo: “Di fronte all’indecoroso teatrino andato in ora qualche sera fa in diretta nazionale- scrivono i Gd- ci pare sia l’unico atto che resta al sindaco Biancardi e alla sua maggioranza: dopo la farsa, far calare il sipario sulla sua esistenza amministrativa”.
“Il sindaco è passato in poche ore dall’intestarsi, non si capisce ancora bene a quale titolo, la conclusione delle indagini sui “furbetti del cartellino” a dover rispondere a Del Debbio, contornato da un rincuorante parterre di amministratori locali ridotti al ruolo di comparse e improvvisati attori non protagonisti. Peccato che l’unica realtà cui Biancardi e co. dovrebbero rendere conto sarebbe la cittadinanza, rappresentata in Consiglio Comunale. Dinanzi a questo organo sarebbe bene che il sindaco comparisse, eventualmente denunciando le spaccature interne alla sua compagine”.
Per i giovani democratici quello orchestrato dalla trasmissione di Del Debbio è stato un “vero e proprio agguato mediatico, organizzato in un’arena televisiva dal chiaro orientamento politico, populista e parafascista nei modi e nei contenuti, al punto tale che chi ha organizzato il tutto, ci auguriamo credendo in un positivo riscontro politico, di fatto è riuscito a far mettere in ridicolo l’intera cittadinanza”. “Crediamo ben più opportuno- concludono- che chi di dovere chieda scusa alla città e se ne vada a casa, anche solo per correttezza e ferma restando la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio (che vale anche per la recente condanna per danno erariale contro l’Amministrazione Comunale di recente pronunciata contro il sindaco). Perchè qui il disdoro alla comunità deriva non dalla giustissima attività di indagine, bensì da chi in quasi otto anni di mandato ha dimostrato di tenere a tutto, fuorchè al buon nome di Nola”.