Tegola sulla Regione Campania: in un documento il ministero dell’Ambiente esprime parere negativo dei confronti dell’aggiornamento del Piano rifiuti varato dal Consiglio regionale campano. Nel mirino del Ministero ci sarebbe la mancata previsione di un nuovo inceneritore oltre a quello di Acerra. A pesare anche il mancato incremento della raccolta differenziata (solo 0,9 % nel 2015).  A non convincere è anche la previsione della smaltimento in discarica come estrema ratio. Per il governo si devono trovare soluzioni infrastrutturali alternativi anche per il recupero di energia dai rifiuti.
Il Vice Presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola ha risposto dopo la diffusione della nota: “Noto curiosi commenti ad una nota a firma di un Dirigente del Ministero dell’ambiente sul recente Piano regionale dei rifiuti, con cui sarebbe stato bocciato il recente Piano approvato dal Consiglio Regionale della Campania. Intanto il Ministero non può bocciare il Piano regionale per la banale ragione che non ha competenze per la sua approvazione, riservata alla Regione. Poi sono del tutto fuorvianti ed infondate le notizie sulla prevista realizzazione di nuove discariche, che il Piano non prevede affatto.  Da molti mesi e’ arcinoto che sulle strategie di gestione del ciclo dei rifiuti il Ministero dell’Ambiente e la Regione Campania hanno posizioni diverse. Scoprirlo adesso è come scoprire l’acqua calda. Il Ministero è per lasciare le ecoballe dove sono previa semplice messa in sicurezza, noi siamo per rimuoverle. Il Ministero vuole un altro termovalorizzatore, noi semplicemente non lo vogliamo. E non consentiremo che si realizzi. Stiamo puntando a potenziare ulteriormente la raccolta differenziata, giĂ attestata ad un buon risultato medio regionale di oltre il 50%. E stiamo puntando su una rete diffusa d’impianti di compostaggio a scala industriale e di piccoli impianti al servizio dei centri minori. Il Governo ha approvato nei mesi scorsi un programma di nuovi termovalorizzatori, che prevede in Campania un nuovo termovalorizzatore in aggiunta a quello di Acerra. Noi siamo nettamente contrari perchĂ© quel programma si basa su dati superati e persegue scelte altrettanto superate, anche in contrasto con i principi dell’economia circolare affermati dall’Unione Europea. Ne chiederemo la modifica esercitando una facoltĂ che lo stesso programma riconosce alle singole Regioni e come anche il Ministero dell’Ambiente richiama nella recente nota del 29 dicembre. In ogni caso, per la Regione in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, decide la Regione. Gli anni dei commissariamenti e delle decisioni calate dall’alto sono stati anni di disastri. E non se ne avverte nessuna nostalgia. Nell’anno che si è appena chiuso 550 Comuni della Campania hanno aderito al nuovo modello di gestione del ciclo, che prevede per la prima volta nella storia della Regione Campania la costituzione degli Enti d’ambito. Siamo dentro un nuovo cammino. E andremo avanti. Anche chi a Roma la pensa diversamente se ne farĂ una ragione”.