lunedì, Novembre 25, 2024
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I sindacati dal Prefetto: “Mettete in sicurezza la Statale della morte”

SAN GIUSEPPE VESUVIANO- I sindacati scrivono al Prefetto di Napoli. Cgil, Cisl e Uil si rivolgono al vertice dell’Ufficio Territoriale del Governo, Francesco Antonio Mugolino, per chiedere un incontro urgente sulla situazione della Strada Statale 268 del Vesuvio, teatro di una recentissima tragedia, la morte dei cinque componenti della stessa famiglia, la Monda-Sorrentino di Marigliano. Il summit è chiesto dai tre sindacati per ottenere rassicurazioni sulla messa in sicurezza dell’arteria vesuviana, il cui asfalto si macchia troppo spesso di sangue. “I quotidiani incidenti, ma soprattutto i drammatici eventi di queste ultime settimane- si legge nella nota firmata Velardi, Di Matteo e Ferrara (rispettivamente Cgil, Cisl e Uil)  ci impongono di intervenire presto e subito (ognuno per le proprie competenze e responsabilità) per evitare altre tragedie come quella ultima”. Nel mese di febbraio un altro spaventoso incidente (morirono quattro giovani di Somma Vesuviana) indusse la Cgil ad alzare il tono chiedendo interventi tempestivi. Se ne parlò anche in un convegno. La strada, dopo quella tragedia fu sequestrata e poi riaperta, nel frattempo si erano completati i lavori sul tratto tra San Giuseppe Vesuviano e Terzigno (raddoppio delle corsie). Lo stesso tratto in cui poi hanno perso la vita Salvatore, Annamaria, e i figli Angela, Vittoria e Gaetano. Devono invece riprendere i lavori tra San Giuseppe e Cercola. “Il progetto del completamento del tratto statale risultato più pericoloso (quello che va da Cercola a San Giuseppe Vesuviano)- continua il sindacato unitario- è stato già approvato e finanziato. Solo per questioni incomprensibili non si riesce a riaprire il cantiere.

Le chiediamo l’apertura di un tavolo, che oltre alla messa in sicurezza della Statale in questione, preveda anche la presenza dei livelli istituzionali competenti per comprendere, conoscere e capire quali sono gli elementi ostativi che non consentono la ripresa dei lavori”.

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