Acquirente e finanziaria, un rapporto che può diventare difficile se il primo non vuole pagare per un bene o un servizio mai ricevuto mentre la seconda, che ha anticipato la somma per l’acquisto e non c’entra nulla con l’inadempimento del venditore, continua a esigere il pagamento delle rate.
Chi ha ragione? A fare luce è una recente sentenza della Cassazione, scrive “La legge per tutti” portando ad esempio due casi di acquisti comuni. A quanti, infatti, sarà capitato di comprare un elettrodomestico o un’auto e, per poterli pagare a rate, di firmare un finanziamento suggerito dal venditore o che voi stessi siete riusciti a reperire sul mercato.
Può accadere però che l’elettrodomestico presenti dei difetti che non consentono di utilizzarlo e allora vi rivolgete al centro commerciale che spedisce l’oggetto in assistenza. Nel frattempo, la finanziaria continua a chiedere il pagamento delle rate.
Oppure succede che l’automobile ordinata non arriva perché la concessionaria tarda nella consegna: ma anche in questo caso la finanziaria continua ad esigere il pagamento delle rate.
‘La legge per tutti’ spiega che secondo la Corte “tutte le volte in cui al contratto di vendita è collegato un finanziamento, il consumatore può smettere di pagare le rate della finanziaria quando non riceve il bene o il servizio acquistato. Infatti, anche se la finanziaria è stata scelta dall’acquirente e non dal venditore, tra i due contratti c’è un collegamento”, pertanto “il mancato adempimento del primo si ripercuote sul secondo, rendendolo nullo”.
In sintesi, “tutte le volte in cui sottoscrivete una finanziaria per l’acquisto di un bene o un servizio fate in modo che, nel contratto in questione, vi sia l’espresso riferimento allo scopo per cui si chiede il finanziamento (appunto l’acquisto di un bene o di un servizio). Solo in tale ipotesi, infatti, qualora il venditore si renda inadempiente, potrete smettere di pagare la finanziaria”. (ADNKRONOS)