mercoledì, Novembre 27, 2024
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Liste di attesa e mazzette al Ruggi, Corte dei Conti chiede i danni

SALERNO- I militari dell’arma dei Carabinieri appartenenti al Comando Provinciale di Salerno, nell’ambito della delega conferita dalla Procura Regionale per la Campania della Corte dei Conti hanno notificato un invito a dedurre emesso dal Sostituto Procuratore Generale Francesco Vitiello nei confronti di 4 presunti responsabili di danno erariale , individuati in 2 dirigenti medici ed in una caposala dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, nonché in un dirigente medico di altra azienda sanitaria pubblica che operava presso l’azienda ospedaliera di Salerno.

Le investigazioni iniziate nell’aprile del 2015, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno, hanno consentito di delineare un sistema concussivo di rilevanza penale posto in essere da personale sanitario del locale reparto di neurochirurgia e del “Fukushima Brain Institute”, clinica privata di San Rossore, in provincia di Pisa. Nel corso delle indagini è stato infatti accertato che il primario di neurochirurgia dell’ospedale di Salerno utilizzava il reparto da lui diretto per eseguire interventi chirurgici mascherati come prestazioni “intramoenia”, utilizzando l’ospedale alla stregua di una clinica privata, regolando le prestazioni sanitarie in favore dei pazienti al di fuori delle regolari liste d’attesa e percependo indebiti compensi non dichiarati, spesso oggetto di contrattazione con lo stesso paziente. Le prestazioni oggetto di indagine hanno riguardato esclusivamente pazienti in condizioni di salute particolarmente gravi, spesso con una breve aspettativa di vita.

Il sistema concussivo faceva riferimento al primario del reparto di neurochirurgia dell’ospedale civile “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Questi, in diverse occasioni, approfittando delle gravi condizioni di salute dei pazienti, prospettava ai malati che riceveva per un consulto ovvero a quelli già in cura la necessità di effettuare con urgenza delicati interventi chirurgici, per evitare pericolosi aggravamenti delle patologie.

Le indagini, in particolare, hanno consentito di documentare le richieste concussive avanzate a 10 pazienti, sottoposti ad intervento chirurgico per cifre che oscillano tra i 1.500 e i 20.000 euro. In due casi, i pazienti – non per un ravvedimento del primario, bensì per interventi esterni effettuati da altri medici nei confronti dello stesso professionista – non hanno versato alcun compenso fruendo legittimamente del servizio sanitario nazionale.

Pertanto, l’Autorità Giudiziaria contabile ha contestato ai 4 presunti responsabili un danno procurato all’Erario, complessivamente quantificato nella somma di 566.000 euro, nelle forme del danno patrimoniale da tangente e da disservizio, nonché nel danno non patrimoniale derivante dalla lesione dell’onore e del decoro del Servizio sanitario nazionale e soprattutto dei suoi dipendenti. Al primario del reparto, infine, è stato addebitato anche l’ulteriore danno erariale per la violazione delle norme sull’esclusività, quantificato in 36.727, 40 euro.

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