È ritornata la Pokemon mania. Il merito è di “Pokemon Go”, la nuova applicazione gratutita, targata Nintendo, per smartphone, lanciata il 6 Luglio e già campione di download. Grazie alla realtà aumentata tutti gli utenti potranno fingersi “allenatori” e catturare sui loro dispositivi mobili i vari mostri. In Italia l’uscita, inizialmente prevista per il 15 luglio, potrebbe slittare a fine mese a causa di alcuni inconvenienti tecnici.
L’app, al momento, è scaricabile in versione ufficiale solo in tre paesi: Stati Uniti,Australia e Nuova Zelanda. Nel nostro Paese, invece, solo gli utenti Androidhanno la possibilità di provare in anteprima la nuova applicazione di Nintendo. Il titolo dell’azienda giapponese, nei giorni immediatamente successivi all”annuncio dell’uscita di “Pokemon Go”, ha guadagnato circa il 50% in borsa, per poi subire un calo dovuto a problemi tecnici. I server hanno risentito del troppo successo: forse un numero così ampio di giocatori non era stato preventivato.
La Mania – Ormai sempre più spesso, negli ultimi giorni, si vedono persone impegnate in strada, nei parchi e perfino nelle stazioni della polizia nella ricerca e nella cattura dei vari Pokemon. Tutto ciò è possibile grazie al connubio Gps-fotocamera, perché i Pokemon sono stati divisi per le varie aree geografiche. Quindi sarà più facile trovare un Pokemon d’acqua nelle vicinanze di mari, fiumi e laghi mentre quelli di terra saranno catturabili nei boschi e nelle praterie. Inoltre esistono specie di Pokemon rari che si trovano solo in determinate e specifiche città, costringendo gli appassionati più temerari a intraprendere un viaggio per provare a catturarli.
I rischi – Innanzitutto quelli legati alla privacy. Infatti, attualmente “Pokemon Go” garantisce pieno accesso a quasi tutte le informazioni degli utenti titolari di un account Google: dalla posta elettronica alle foto, passando per i documenti archiviati. Poi, ci sono i problemi legati alle versioni non ufficiali. La società di cybersecurity ProofPoint ha scovato una versione che contiene un malware in grado di ascoltare le conversazioni e di prendere il controllo della fotocamera senza che il giocatore se ne accorga.
Per quanto riguarda invece, gli effetti provocati sugli “allenatori” (questo il termine con il quale sono indicati nel gioco i vari player) a caccia di Pokemon, la realtà aumentata può diventare un problema, mentre il gioco una “droga”. È successo che qualche utente particolarmente coinvolto cadesse dallo skateboard mentre aveva gli occhi incollati allo smartphone per catturare Pikachu. Oppure che qualcuno venisse derubato dopo essere stato adescato in luoghi appartati da gang che organizzavano falsi incontri tra allenatori di Pokemon.
Quindi, è bene tenere un occhio, oltre che sullo smartphone, anche sulla realtà, per evitare brutte e spiacevoli sorprese.
(fonte Tgcom24)