NOLA- Soddisfazione per la sentenza: un pensiero all’amico Vaslav, un altro ai ragazzi che hanno sbagliato. Tutto racchiuso in un post per Francesco Cassese, responsabile della Comunità di Sant’Egidio che insieme alla Caritas diocesana di Nola si è presa in carico il clochard che nel marzo del 2015 è stato brutalmente picchiato da sette giovani oggi tutti condannati. I tre maggiorenni a sei anni ed otto mesi (sono tutti ai domiciliari) ed i quattro minorenni con la messa in prova in un ospizio della Caritas. La Comunità di Sant’Egidio ha assistito passo passo Vaclav Briza, sia nelle cure mediche che nella fase giudiziaria. Nei giorni scorsi la sentenza che ha messo la parola fine su una fase molto lunga, ed anche tribolata. “Giustizia è stata fatta- commenta Cassese- Il primo pensiero va al mio amico Vaslav con il quale abbiamo sofferto e non poco, in questi lunghi mesi contro tutto e tutti. Il secondo pensiero è x i ragazzi, spero che possano ripartire dai loro errori orrori, avranno un bel po’ di tempo per pensarci e meditarci su”.