Un futuro a pagamento per WhatsApp? L’ipotesi esiste, con prelievo diretto dal credito telefonico. Come riferiscestudiocataldi.it, stavolta non si tratta della consueta ‘bufala’ abbinata all’app di messaggistica. Si tratta, invece, della proposta proveniente direttamente dal Garante delle Comunicazioni (l’Agcom). “In realtà -fa notare studiocataldi.it- quella che è stata già ribattezzata come “guerra alle chat gratuite” riguarda tutte le app, e, quindi, non solo WhatsApp ma anche Telegram, Messenger, Viber e tutti i servizi di messaggistica istantanea gratuiti che dovranno pagare un “pedaggio” per l’uso delle reti, potendo “rifarsi” sul credito telefonico dei clienti”. (Adnkronos)