SAVIANO- Tentata rapina in una gioielleria di Saviano. Due malviventi, un uomo ed una donna, irrompono in un negozio di gioielli di via Ciccone ma il proprietario, ferito dai banditi, reagisce e spara ad una rapinatrice. L’incubo per Peppe Acierno, conosciuto e stimato gioielliere di Saviano, si materializza alle 19. E’ una serata tranquilla, nel suo negozio di via Ciccone, la Gioielleria “Acierno” che vanta oltre cinquanta anni di storia. Il gioielliere è con la figlia quando alla porta a scatto del suo locale bussa una coppia apparentemente normale. Giovani, con marcato accento napoletano, sembrano due fidanzati e come tali si comportano. Chiedono ad Acierno di visionare dei gioielli, poi la loro attenzione vira su una teca alle spalle del negoziante e lui, con la naturalezza di anni di mestiere, si gira e dà le spalle alla coppia. Un errore. E’ proprio quando Acierno si gira che il finto fidanzatino, il rapinatore, gli punta una pistola alla nuca mentre la donna cerca di immobilizzare la figlia. Sono attimi di panico, Peppe Acierno riesce a divincolarsi e riceve molti colpi alla testa con il calcio dell’arma, ma non si arrende, difende sua figlia e la sua attività con coraggio. Afferra una pistola, quella che teneva in negozio per difendersi dai malintenzionati, un’arma legalmente detenuta, e spara tre colpi verso i rapinatori ferendo, pare di striscio, la donna. Ferite lievi, che non impediscono alla rapinatrice di darsi alla fuga con l’uomo e raggiungere due complici, un altro uomo ed un’altra donna che li attendevano col motore acceso in una Ford C max dalla targa alterata. Fuggono lasciandosi alle spalle sangue e paura. In via Ciccone è il delirio di cittadini ed auto dei carabinieri, ma ci vogliono pochi minuti per capire cosa è accaduto. Il gioielliere viene trasportato all’ospedale di Nola per un trauma cranico ed escoriazioni al cuoio capelluto, ma sta bene a parte lo choc ed è stato già dimesso. La figlia non ha riportato ferite. I carabinieri della Compagnia di Nola, coordinati dal maggiore Michele Capurso, hanno effettuato rilievi per tutta la serata fino a tardi. Raccolte le prove biologiche, le impronte, il sangue, sono state anche acquisite le immagini della videosorveglianza. Posti di controllo hanno costellato le principali arterie per l’intera notte mentre si cerca di capire se la rapinatrice si sia fatta medicare in un ospedale o in un ambulatorio privato. Per il gioielliere che ha reagito alla rapina nessuna denuncia. Ha agito per legittima difesa.