domenica, Novembre 24, 2024
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Referendum trivelle, la proposta di Esposito (M5S): scrutatori sorteggiati tra studenti e disoccupati

Il consigliere comunale Leopoldo Esposito
Il consigliere comunale Leopoldo Esposito

MARIGLIANELLA – Il 17 aprile 2016 si svolgerà il Referendum abrogativo per dire basta alle trivellazioni nei mari ‪‎italiani: gli italiani saranno interpellati ad aprile per decidere o meno l’abrogazione del comma 17 dell’art. 6, relativo al DdL n. 152 del 3 aprile 2006 sulle normative ambientali. Per il regolare svolgimento  delle operazioni di voto c’è bisogno della costituzione dei seggi elettorali  Il consigliere comunale Leopoldo Esposito (M5S) con protocollo n.2096 ha richiesto al sindaco, al segretario generale e alla commissione Elettorale del  Comune di Mariglianella, il sorteggio ai fini della nomina a scrutatori per i referendum del prossimo 17 Aprile. “Abbiamo chiesto – dice Esposito- per l’ennesima volta che si adottasse  come requisito preferenziale per la nomina degli scrutatori la condizione di disoccupazione e di studente, relativa anche al numero dei componenti del nucleo familiare, oltre a quelli previsti dalla legislazione vigente nonché la procedura di sorteggio al fine di assicurare a tutti le pari opportunità. Pertanto  abbiamo invitato il Comune di Mariglianella, l’Amministrazione e gli Uffici preposti ad emanare un pubblico avviso con il quale si invitano gli iscritti all’albo degli scrutatori a produrre autocertificazione relativa al proprio stato di disoccupazione e/o di reddito zero; sollecitando al contempo il Comune stesso ad effettuare i controlli necessari sullo stato di disoccupazione incrociando i dati ricevuti con quelli del Centro per l’impiego, il tutto previo deposito del modello Isee da parte degli interessati. Se il numero degli scrutatori – continua il consigliere comunale – dichiaratosi disoccupato dovesse risultare superiore a quello necessario per i seggi elettorali, l’Amministrazione potrebbe assegnare le nomine nell’ordine alla persone aventi a carico il nucleo familiare più numeroso e che versano nello stato di disoccupazione e di indigenza da maggior tempo. Per noi è un modo socialmente equo per dare un piccolo sollievo per chi un lavoro non ce l’ha, senza essere mortificato nella propria dignità”.

 

 

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