di Claudio Cafarelli (Maidirecalcio.com)
L’Emirates Cup ha espresso il suo verdetto già noto ai più. Il Napoli ha bisogno di migliorare la qualità in difesa per poter lottare per lo scudetto. I numeri e le prestazioni parlano chiaro
Servono 38 gol per colmare la differenza tra Napoli e Juventus.
38 gol da evitare, da scongiurare e cancellare. Trentotto come i gol subiti in più dal Napoli rispetto alla Juventus negli ultimi due campionati disputati: 82 a 44 l’amaro verdetto.
L’attacco c’è, sono 139 i gol segnati da entrambe le squadre negli ultimi due anni, e quest’anno, nonostante la partenza di Cavani, Benitez può fare affidamento su più bocche di fuoco e su un Higuain da tirare a lucido, senza patemi però, senza fretta visto che Pandev e Insigne continuano ad incantare il pubblico.
Ciò che preoccupa è la difesa. Anche a Londra si è avuta la netta sensazione che gli azzurri non siano al completo nel reparto arretrato. Sistemata la porta con Rafael (non male il suo debutto) e Pepe Reina (esperienza e qualità) urge rivoluzionare la nuova difesa a quattro con elementi di spessore e che garantiscano affidabilità. Ciò che francamente mette a disagio è il numero di terzini realmente validi in rosa. Il passaggio da 3 a 4 lì dietro può essere traumatico proprio per questo. Armero e Maggio sembrano inadatti in un contesto del genere, più propensi alla spinta, Dossena dopo l’ennesima oscenità in terra inglese ha già le valigie pronte, mentre Zuniga continua ad essere intrappolato mentalmente nel nodo rinnovo, da una parte si tratta, dall’altra Torino sembra più vicina. Per concludere c’è Mesto, onesto mestierante che raggiunge sempre la buona sufficienza, e che può essere indicato solo come uomo da partita in corso o come alternativa ai presunti titolari.
Manca un esterno difensivo vero, veloce, tecnico, capace di difendere e fare la differenza nelle sovrapposizioni con gli esterni offensivi (Mertens e Insigne in primis), manca il vero Zuniga senza grilli per la testa o saltelli inutili e contradditori, manca un assetto difensivo in grado di garantire e trasmettere sicurezza. E’ proprio quello che necessita il Napoli, ad ora. La capacità attraverso i suoi uomini di assicurare un alto grado di fiducia, di manifestare una solidità tale da non mettere in agitazione ogni tifoso azzurro ad uno scambio avversario nei pressi dell’area partenopea. Contestualmente a questo serve un altro difensore centrale. Quello indispensabile. Forte, deciso, veloce, affidabile negli anticipi e in grado accanto a Raul Albiol di formare una diga impenetrabile. Urge insomma migliorare la qualità della rosa, chiudere la porta a chiave e lasciare spazio alla fantasia, la rapidità e la tecnica di Insigne, Hamsik e soci.
Perchè intestardirsi tanto su Jackson Martinez quando sono peculiari interventi negli altri due settori del campo? Sì, due settori, anche perché l’era mazzarriana è lontana ormai e la ciliegina sulla torta dovrebbe (potrebbe?) essere un regista con i controfiocchi vista la scarsa forma di un Gokhan Inler sempre più lontano parente del calciatore visto ad Udine….ma questa è un’altra storia.