di Rachele Peluso
NOLA – Comuni ricicloni? No, grazie, la differenziata ci rende nervosi. Sarà per questo che i Comuni del Nolano non rientrano quest’anno nella speciale classifica stilata da Legambiente che premia città e paesi che fanno meglio la raccolta differenziata. Non c’è traccia infatti dei paesi dell’Agro nolano nella lista dei Comuni ricicloni che mette sugli scudi le comunità più ligie nella differenziata. Nessuna traccia di Nola e dell’hinterland, nonostante ci siano anche campanili del Sud nell’elenco. Sono 1.293 i Comuni italiani che si sono distinti nella raccolta differenziata dei rifiuti lo scorso anno, pari al 16 per cento dei comuni d’Italia. Ciò significa che 7,8 milioni di cittadini hanno detto addio al cassonetto e si sono convertiti al credo della differenziata. Il 13 per cento della popolazione nazionale oggi ricicla e differenzia i rifiuti. I Comuni ricicloni sono quelli in cui la differenziata ha raggiunto il 65%. Purtroppo sono soprattutto le piccole realtà ad avere questa buona abitudine.
NORD CONTRO SUD– È un’Italia a due velocità quella mostrata da Legambiente con la sua XX edizione della classifica dei Comuni Ricicloni. Anche se in questa tutte le regioni (ad eccezione della Val d’Aosta) possono vantare la presenza di Comuni premiati, nel complesso l’85% dei ricicloni si trova al Nord e il restante 15% è al centro-Sud. È sempre il Veneto a detenere il primato di regione con la più alta percentuale di comuni ricicloni (65,40%), seguito da Friuli Venezia Giulia che incrementa però i risultati passando dal 35% della passata edizione al nuovo 55% e Trentino Alto Adige. Seguono poi Marche, Lombardia e Piemonte e la Campania all’ottavo posto, prima Regione del Sud. Incrementi del 5% circa anche in Basilicata, ma su numeri di partenza decisamente inferiori.
I VINCITORI– Il comune vincitore assoluto è Ponte nelle Alpi con i suoi 8.508 abitanti. Tra i capoluoghi del Nord vince Belluno mentre per il Sud in testa c’è la solita Salerno. Tra i comuni sopra i 10 mila abitanti si distinguono per il Nord, Zero Branco (Treviso), al Centro Serravalle Pistoiese (Pistoia) e al Sud il Comune di Monte di Procida (Napoli) e per quelli con meno di 10 mila abitanti vincono Sant’Orsola Terme (Treviso) per il Nord, Montelupone (Macerata) per il centro e per il Sud Casal Velino (Salerno). La sorpresa però arriva osservando le prime 100 posizioni della classifica assoluta dove a seguire la performance del triveneto che piazza 56 comuni del Veneto, 30 del Trentino Alto Adige e 9 del Friuli Venezia Giulia, troviamo un comune della Toscana, Serravalle Pistoiese (Pistoia), in 65a posizione, e uno della Campania, Casal Velino (Salerno) nella posizione successiva. I ricicloni del Sud sono di più dei quelli del Centro. Sono infatti 105 i virtuosi del meridione contro gli 83 del Centro. Ma sono quasi solo in Campania (53) e Sardegna (20).
LE PERCENTUALI– Non è cambiata la produzione media pro capite di rifiuti dei ricicloni, confermando la flessione di circa il 4,5% rispetto alle percentuali del 2010, legata soprattutto al calo dei consumi. Secondo quanto emerge dal dossier in Italia sono tante le realtà che vanno oltre l’eccellente risultato del 65% di raccolta differenziata e riciclata, arrivando quasi ad essere ‘rifiuti free’. Si tratta di comuni dove si è riusciti a ridurre dell’90% circa la quantità di rifiuti da smaltire. Sono 330 in totale e in media ognuno ha prodotto meno di 75 kg a testa di rifiuto secco indifferenziato in un anno.
LE CITTA’- Solo sei capoluoghi di provincia sono ricicloni, due al sud e quattro al nord. Il comune di Empoli che è un comune “rifiuti free”. Merito della raccolta “porta a porta”, della modalità di tariffazione del servizio e della responsabilizzazione dei cittadini attraverso una comunicazione efficace e con politiche fiscali che applichino il principio del ‘chi inquina paga’ e premino il cittadino virtuoso. O ancora, incentivando la pratica del compostaggio domestico, promuovendo il consumo dell’acqua del Sindaco riducendo le bottiglie di plastica, bandendo le stoviglie in plastica in favore di quelle riutilizzabili.
IL RAPPORTO ISPRA– Anche il rapporto dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) conferma il trend positivo della Campania. Analizzando alcuni dati significativi, si nota che quanto alla produzione di rifiuti urbani, nel 2011 lin Italia si e’ registrata una diminuzione pari al 3,4%. Tendenza confermata per il 2012, con una diminuzione di circa il 5%. Per la Regione Campania la diminuzione della produzione di rifiuti e’ stata calcolata in circa 140.000 tonnellate in meno per il 2011(-5,3%) e viene stimata per ulteriori 100.000 tonnellate in meno anche per il 2012 (-5%). Calo confermato anche per l’anno in corso. Quanto alla raccolta differenziata, i dati nazionali riferiscono di un livello del 35% nel 2010, di quasi il 38% nel 2011, del 40% nel 2012. Incremento costante che viene confermato per 2013. In questo contesto la Campania conferma iil trend di crescita raggiungendo il 38% in media nel 2011, il 42% relativo al 2012. Anche i primi dati relativi al 2013 confermano circa il 50% di media. In particolare, a livello provinciale si registra per l’anno 2012 il 62% per la provincia di Benevento, il 55% per Salerno ed il 52% per la provincia di Avellino. Tali incrementi sono confermati in aumento anche per il 2013.
L’ASSESSORE ROMANO– “I dati diffusi da Legambiente sui Comuni ricicloni e l’ analisi ufficiale dell’Ispra sono lo specchio del miglioramento della performance della Campania in tema di raccolta differenziata e di minimizzazione dei rifiuti a monte- ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano- I risultati sono l’effetto del grande impegno della Regione: grazie allo stanziamento di 50 milioni di euro per i Piani comunali di raccolta differenziata, siamo al 43% di media nel 2012 e le stime dicono che entro la fine dell’anno raggiungeremo il 50%; gli incentivi pari a 7 milioni di euro assegnati alle Province per l’attività di riduzione rifiuti hanno invece consentito una riduzione annua della produzione di rifiuti globale pari a 100mila tonnellate. I dati confermano che ci poniamo di molto al di sopra rispetto alle altre regioni del Centro-Sud e ci avviciniamo agli standard delle regioni del Nord Italia”.