lunedì, Dicembre 23, 2024
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Ucciso da due sicari, funerali senza risposte per Fortunato Miele

miele-fortunatoBAIANO- Quella di ieri è stata una giornata particolare per Baiano, una giornata in cui si sono intrecciati sentimenti diversi. Dal dolore, rivissuto a sei giorni di distanza, per la tragedia di Acqualonga che ha visto impegnati anche tanti volontari baianesi, allo sgomento per la morte di Fortunato Miele del quale proprio ieri si sono celebrati i funerali. Dolore e sgomento condensati nelle parole di don Fiorelmo Cennamo, storico parroco di quella chiesa di Santo Stefano davanti la quale Miele è stato trucidato a colpi di pistola mercoledì.
Anche per don Fiorelmo è stata una giornata particolare; dopo tanti anni di guida spirituale della comunità baianese, ha dovuto, proprio nel giorno dedicato al Santo patrono, confortare un paese sconvolto e che non aveva mai vissuto sulla propria pelle una violenza simile. Il parroco lo ha detto due volte.
Prima nell’omelia mattutina durante la messa dedicata ai battenti che hanno sfilato lungo le strade del paese, poi nel corso delle esequie dell’imprenditore 60enne, celebrate nel pomeriggio nella vicina chiesa di Santa Croce, a due passi dal Comune: “Baiano ha vissuto una doppia tragedia che non potrà mai dimenticare. Prima l’assurda strage del viadotto di Acqualonga, poi la terribile morte di Fortunato Miele. Ora è il momento di essere solidali e vicini”.
Due storie di sangue diverse, opposte, che si sono intersecate per scelta di un fato che ha riservato in una sola settimana le lacrime di una vita intera. Nell’omelia, il sacerdote non ha accennato alla tragica dinamica della morte di Miele, preferendo dedicargli un piccolo ricordo: “Preghiamo per Fortunato, una persona disponibile con tutti”. I banchi della chiesa erano gremiti, in prima fila la moglie e la giovane figlia del sessantenne ed i fratelli che con lui gestivano una azienda di forniture.
Dopo la cerimonia funebre, la bara è stata trasportata sino al cimitero cittadino e qui si è conclusa questa giornata particolare, iniziata con la sfilata penitenziale dei battenti e continuata nel pomeriggio con la processione dei fedeli di Santo Stefano. Due momenti sui quali era alta l’attenzione delle forze dell’ordine, vista anche la coincidenza con i funerali di Miele.
Le due manifestazioni religiose si sono fortunatamente svolte in assoluta tranquillità e con una profonda partecipazione da parte dei cittadini, proprio in ragione del momento che sta vivendo Baiano. Una comunità che ora cerca risposte sulla morte del commerciante.
Risposte che arriveranno solo quando si sarà completato l’ostico puzzle investigativo. Un puzzle i cui tasselli portano alla camorra, sebbene sia ancora da chiarire il movente ultimo del massacro di via Libertà. L’Antimafia lavora fianco a fianco con al procura irpina. In un panorama criminale così complesso come quello che include il Vallo di Lauro, il Nolano, e oggi anche il Baianese, ricostruire questa vicenda è una sfida ardua per gli inquirenti.

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