SAVIANO- Appuntamento con la morte. Francesco Tafuro e Domenico Liguori avevano dato appuntamento al loro killer in via Olivella. E’ quello che pensano gli investigatori che stanno indagando sull’efferato omicidio dei due giovani gestori di una sala scommesse di Somma Vesuviana. Trentenni incensurati, amici da tempo e colleghi da un paio di anni, da quando avevano deciso di aprire la loro attività. Nel loro passato non ci sono ‘macchie’, sono esclusi collegamenti con la criminalità organizzata, il lavoro della Procura di Nola e dei carabinieri si concentra sin dalle prime ore sull’attività di Francesco e Domenico. Un debito di gioco non saldato, una questione ancora aperta e legata al loro centro scommesse: questa la principale pista investigativa da cui ci si è mossi. Le vite di Francesco e Domenico sono state scandagliate, ma è emersa l’immagine di due bravi ragazzi, con forti legami familiari e di amicizia, conosciuti e stimati nelle loro comunità. Per questo la loro atroce morte ha sconvolto le due comunità di Saviano e Somma. I due amici sono stati crivellati da più di dieci colpi con una pistola automatica e presentavano anche un colpo alla testa come nelle esecuzioni. Francesco si trovava all’esterno della vettura, una Punto di cui era proprietario, Domenico all’interno dell’abitacolo. La strada in cui si è consumato il raid è un viottolo di campagna isolato, non ci sono abitazioni né telecamere. Ricostruire i movimenti dei sicari sarà come rimettere insieme i pezzi di un puzzle.