NAPOLI- Preso mentre cerca di raggiungere Roma e fuggire da Napoli, dove ormai viveva sul collo il fiato degli inquirenti. In manette Alessandro Giannelli, 38enne ritenuto a capo del clan omonimo attivo nella zona Cavalleggeri di Napoli in queste ore teatro di efferati fatti di sangue e continue sparatorie, con sventagliate di kalashnikov per le strade e su facciate di palazzi. Giannelli era divenuto irreperibile alla fine del duemilaquindici quando si sottrasse agli obblighi della sorveglianza speciale. Il mese scorso contro di lui fu emessa un’ordinanza di arresti con le accuse di tentata estorsione, danneggiamento, violenza privata, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, tutto aggravato dal metodo mafioso. Nelle settimane a seguire la pressione investigativa dei carabinieri in quell’area stringe il cerchio attorno al ricercato e poche ore fa i militari lo individuano sull’autostrada Napoli-Roma. Lo sorvegliano a distanza in attesa del momento giusto per intervenire, assistono anche ad un repentino cambio di auto, Giannelli -con l’aiuto di complici- scende da una Golf e sale su una Nissan. Mentre riprende la marcia verso la capitale, la colonna di uomini della sezione catturandi attiva sirene e lampeggianti e lo circonda. Vedendosi intrappolato, Giannelli si arrende e si fa ammanettare. Perquisito viene trovato in possesso di 5000 euro in contanti e documenti falsi. Al polso ha un rolex e in tasca tre telefoni cellulari. Probabilmente si voleva allontanare un po’ da Napoli per sottrarsi alla pressante azione investigativa.