BAIANO (Bianca Bianco- Il Mattino) – “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Avranno pensato anche all’aforisma di Agata Christie i carabinieri della compagnia di Baiano, quando hanno visionato ed esaminato nel dettaglio quelle richieste di indennizzo per incidente stradale recapitati ad una nota compagnia di assicurazioni. E lo avrà pensato anche l’incolpevole casalinga di Baiano che si è vista invece convocare dal suo assicuratore per quei sinistri provocati in provincia di Napoli con la sua Suzuki. Sinistri che la donna non ha mai fatto. E in effetti si trattava della truffa imbastita da un uomo e due donne di Napoli, Qualiano e Sant’Antimo ai danni dell’ignara donna e della sua assicurazione. La signora, una tranquilla quarantenne proprietaria di una utilitaria, tra aprile e giugno del duemilaquindici ha saputo dal suo agente assicurativo che la sua vettura risultava coinvolta in ben quattro incidenti stradali. Tamponata o tamponatrice, la sua piccola auto era sempre al centro di incidenti nell’area nord della provincia di Napoli. La donna ha dunque denunciato quanto stava avvenendo ai carabinieri di Baiano che, dopo avere visionato la modulistica messa a disposizione della compagnia assicurativa, sono risaliti alla truffa ed ai suoi autori. I militari dell’Arma, diretti dal capitano Ianniello, hanno quindi dimostrato che la signora aveva subito un furto dei dati della sua automobile (dalla targa al libretto di circolazione) da parte dei tre balordi che poi, con quelli, inscenavano tamponamenti per chiedere risarcimenti. In tutto hanno ottenuto almeno cinquemila euro in indennizzi, finché la loro vittima e l’assicurazione non se ne sono accorti ed hanno fermato il teatrino dei finti incidenti con la Suzuki attraverso una denuncia ai carabinieri di Baiano. Dalle indagini è risultato che la vettura era stata clonata e che i tre si servivano soprattutto di auto intestate a persone della provincia di Avellino perché non destavano sospetti se l’incidente finto era messo in scena nel Napoletano. La vittima del raggiro dopo il comprensibile choc per essere stata clonata e trasformata in tamponatrice seriale, è stata rassicurata da carabinieri e compagnia: la sua macchina non cambierà classe grazie alla pronta denuncia della truffa. I tre sono stati denunciati.