NOLA- La direttiva sul rischio Vesuvio è stata ufficialmente pubblicata in Gazzetta ufficiale. Lo scorso 18 gennaio il provvedimento del Presidente del Consiglio su piani di emergenze e strategie da attuare in caso di ‘risveglio’ del vulcano è stato pubblicato comportando così l’approvazione ufficiale della nuova zona gialla, nella quale, come ormai noto, rientrano comuni del Nolano e della Bassa Irpinia (Avella, Baiano, Brusciano, Camposano, Carbonara di Nola, Casalnuovo, Casarmarciano, Castello di Cisterna, Cimitile, Comiziano, Domicella, Lauro, Liveri, Mariglianella, Marigliano, Marzano di Nola, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Nola, Pago del Vallo di Lauro, Pomigliano d’Arco, Quindici, San Paolo Bel Sito, San Vitaliano, Saviano, Scisciano, Sperone, Taurano, Tufino, Visciano). Con la stessa direttiva, dunque, sono stati resi ufficiali anche i gemellaggi tra le comunità che dovrebbero essere evacuate in caso di eruzione e le regioni italiani che dovranno ospitare gli sfollati. La direttiva conferma dunque che i nolani, in caso di catastrofe, dovranno essere ospitati dalla regione Valle d’Aosta. Gli abitanti di Palma Campania invece in Friuli Venezia Giulia. Ecco tutti i gemellaggi: lo schema prevede che la popolazione di Portici sia assistita in Piemonte; di Nola in Valle D’Aosta; di Cercola in Liguria; di Torre del Greco e Somma Vesuviana in Lombardia; di Pollena Trocchia in Trentino Alto Adige; di San Giuseppe Vesuviano, Sant’Anastasia (compreso l’enclave di Pomigliano D’Arco) in Veneto; di Palma Campania in Friuli Venezia-Giulia; di Ercolano in Emilia Romagna; di San Giorgio a Cremano in Toscana; di San Gennaro Vesuviano in Umbria; di Poggiomarino nelle Marche; di Ottaviano e le circoscrizioni di Napoli nel Lazio; di Terzigno in Abruzzo; di Massa di Somma in Molise; di Torre Annunziata e San Sebastiano al Vesuvio in Puglia; di Boscotrecase in Basilicata; di Boscoreale in Calabria;di Scafati e Trecase in Sicilia; Pompei in Sardegna.