di Nello Lauro
ROCCARAINOLA – Una “processione” aerea di elicotteri antincendio al lavoro senza sosta. Fuoco, fiamme e distruzione da oltre 48 ore sulla catena montuosa del monte Fellino che fa parte della comunità montana Partenio-Valle di Lauro. Un rogo di diversi ettari cominciato nella tarda serata di mercoledì dalla provincia di Caserta e che ha invaso la provincia di Napoli nel territorio compreso tra i comuni di Nola e Roccarainola che continua ancora nonostante una ininterrotta opera di spegnimento da parte degli uomini del Corpo forestale dello stato, dei Vigili del fuoco, della Protezione civile e della Comunità montana che stanno lavorando senza soluzione di continuità e orari per quella che rischia di diventare una vera e propria emergenza se le fiamme dovessero arrivare fino al bosco a causa delle improvvise e fortissime folate di vento di questi giorni che si sono abbattute sull’area nolana. In azione sui monti funestati dalle fiamme, oltre ai circa 70 tra operatori e volontari, anche un Erickson Air Crane S-64 in dotazione al Corpo forestale dello Stato che ha una portata di 6000 litri di acqua che ha effettuato diversi prelievi nel vicino lago di cava di Comiziano. Siamo nella piana del Monte Fellino nella zona di San Cesario in una riserva integrale e quella che dagli esperti viene denominata Sic, sito di interesse comunitario, in un’area dove c’è macchia mediterranea che si interseca con quella destinata al pascolo. Sono andate in fumo diverse varietà di fiori come le rose canine, i ginepri e soprattutto le ginestre che a causa dell’olio che secernono sono diventate combustibile per alimentare l’inferno sviluppatosi in queste torride ore di piena estate. Ora la preoccupazione è per i castagneti e le querce della foresta demaniale di Roccarainola. Le fiamme che stanno continuando a divorare ettari di vegetazione non dovrebbero per il momento minacciare abitazioni e persone in quanto sono localizzate verso le cime della catena montuosa del Fellino ma in molti hanno preso d’assalto e stanno intasando i centralini telefonici del Corpo forestale dello stato, dei Vigili del fuoco e del comune di Roccarainola perché sentono forte l’odore di bruciato e il fumo inizia ad arrivare fino alle loro abitazioni creando, in qualche caso, problemi respiratori. La mappa del rischio in questa zona è molto ampia a causa del vicino bosco regionale di oltre 900 ettari che abbraccia le province di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta con diverse piante rare e pregiate e con due ettari riservati a uno dei 16 vivai più importanti della Campania. Preoccupato il sindaco di Roccarainola Raffaele De Simone: “Mi spiace di come a volte la mano dell’uomo possa essere crudele con madre natura. Mi auguro adesso che l’incendio non arrivi al nostro prezioso bosco. A chi giova bruciare piante? Ogni anno in questo periodo questa zona viene incenerita da avverse condizioni climatiche o dalla mano di qualche delinquente. Ci vorrebbe più prevenzione: oltre a pulire in maniera superficiale queste aree non si fa molto di più. Ora però ho saputo che dovrebbe partire una nuova offensiva antincendio con dei percorsi ad hoc per prevenire e circoscrivere questi roghi”. Proprio ieri la comunità montana Partenio-Valle di Lauro presieduta dal sindaco di Avella Domenico Biancardi ha varato il progetto A.i.b. (antincendio boschivo): circa settanta persone impegnate per 80 giorni in attività di prevenzione e controllo incendi sul territorio che parte dalla provincia di Avellino fino al Nolano.
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