NAPOLI – Ogni italiano spende in media 530 euro l’anno tra medicine e cure mediche, pari a 32 miliardi in totale ma è una cifra approssimata per difetto visto che si stimano circa 15 miliardi di euro di sommerso in questo settore. I dati emergono da una ricerca congiunta di Confindustria e Confcommercio durante il convegno ‘La sanità nel welfare che cambia’. Se la spesa privata è tra le più elevate, la spesa pubblica invece è tra le più basse del mondo occidentale. I fondi sanitari oggi intermediano tra i 4 e i 5 miliardi di questa spesa e assistono circa 7 milioni di persone. Sono alcuni dati alla base della proposta di ‘ridisegno’ del sistema sanitario, illustrata oggi a Roma dalle due confederazioni. L’obiettivo è una maggiore integrazione tra pubblico e privato, primo e secondo ‘pilastro’, attraverso lo sviluppo dei fondi integrativi. Il grado di sostenibilità finanziaria complessiva del sistema sanitario – ricordano le due associazioni – va riducendosi, sia per dinamiche di finanza pubblica che per effetto dell’invecchiamento della popolazione e conseguente domanda crescente. Inoltre, vanno anche considerati i costi crescenti dell’evoluzione tecnologica che costituisce un investimento necessario e incomprimibile per evitare che il sistema sanitario vada ‘fuori mercato’. Ed è per questo che “serve un ridisegno complessivo del sistema sanitario, nell’ottica di un’integrazione della sanità pubblica con una sanità complementare”.