NAPOLI –Â Quasi un bambino su dieci in Italia vive in famiglie che non possono permettersi di festeggiare il suo compleanno e invitare a casa i suoi amici, di comprargli abiti e libri nuovi, di mandarlo in gita scolastica. E’ quanto racconta il sesto Atlante dell’Infanzia (a rischio) ‘Bambini senza. Origini e coordinate delle poverta’ minorili’, diffuso oggi da Save the Children. Secondo il dossier, che ieri e’ stato consegnato nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, circa un bambino su 20 non puo’ contare su due paia di scarpe l’anno (di cui almeno uno utilizzabile in ogni stagione) e non riceve un pasto proteico al giorno.
Privati di una vita dignitosa e delle opportunita’ per sviluppare i propri talenti anche a causa della crescente illegalita’ di cui sono vittime dirette e indirette, sono centinaia di migliaia i minori in Italia che, documenta il rapporto, vivono in un ambiente povero dal punto di vista sociale ed educativo. Un bambino su 6 – si legge ancora nel dossier – non ha la possibilita’ di frequentare corsi extrascolastici (musica, sport, ecc), quasi uno su 3 di trascorrere almeno una settimana di vacanza lontano da casa e solo 3 bambini su 10 che frequentano la scuola primaria hanno il tempo pieno a scuola e nel 40% degli istituti scolastici principali non c’e’ il servizio mensa. Inoltre, un alunno di 15 anni su quattro non raggiunge il livello minimo di competenze in matematica e uno su 5 in lettura.
Oltre 500.000 giovani (15-29 anni) negli anni hanno deciso di trasferirsi al Nord per trovare lavoro e condizioni di vita migliori.Per la gran parte laureati. Migliaia di minori pagano un prezzo altissimo all’illegalitĂ e corruzione che pervade i territori in cui vivono: almeno 85 i bambini e adolescenti incolpevoli uccisi dalle mafie dal 1896 ad oggi – come racconta la prima mappa realizzata in base ai dati forniti dall’associazione Libera – e molti di piĂą coloro che hanno assistito all’uccisione di familiari, ritrovatisi orfani o adescati e arruolati giovanissimi nelle file della criminalitĂ organizzata. Inoltre 546.000 gli under 18 – il 5,4% della popolazione 0-17 anni – nati e cresciuti in uno dei 153 comuni sciolti per mafia negli ultimi 17 anni (mappa dei Minori senza Consigli e Nascere nella Locride), soprattutto al Sud ma anche al Centro e Nord Italia. “Le mafie e i fenomeni corruttivi esercitano una violenza diretta e indiretta sui minori – osserva Valerio Neri, direttore generale di Save the Children – possono causarne la morte ma anche bloccare il loro sano sviluppo coinvolgendoli precocemente in attivita’ criminose e allontanandoli da scuola. Distorcono le economie e il mercato del lavoro, rendendoli accessibili solo a chi accetta le logiche dell’illegalita’. Sperperano i soldi pubblici anziche’ impiegarli in servizi sociali, spazi pubblici e scuole”. E tra le numerose ferite che affliggono l’infanzia in Italia, l’Atlante documenta il clima di violenza nel quale crescono troppi bambini, che segna il loro rapporto con la citta’ e il quartiere, la relazione con i coetanei (per i fenomeni di bullismo e di discriminazione), la vita in casa: si stimano in circa 400mila i minori vittime di violenza dentro le pareti domestiche. Non si puo’ infine non ricordare la condizione dei minori stranieri che arrivano in Italia da soli (nell’ultimo anno piu’ di 11mila) che, dopo un viaggio spesso drammatico, anche in Europa sono a rischio di cadere in circuiti criminali di sfruttamento, se non si attiva una adeguata rete di protezione.
Nell’ambito della campagna “Illuminiamo il Futuro” – che ha l’obiettivo di debellare la poverta’ educativa entro il 2030 – Save the Children ha aperto in 8 regioni 13 Punti Luce e altri 3 saranno inaugurati il 20 novembre a Milano-Quarto Oggiaro, in collaborazione con Acli Lombardia2, a Napoli-Chiaiano, in collaborazione con l’ A.P.S. Coordinamento Genitori Democratici Napoli3, a Sassari-Latte Dolce, in collaborazione con l’UISP, Comitato Provinciale di Sassari4.
Bambini senza Stato: le povertà minorili e le briciole della spesa sociale per l’infanzia
L’incidenza della povertà assoluta nelle famiglie con almeno un minore è triplicata tra il 2005 e il 2014, passando dal 2,8% all’8,5%, per un totale di oltre 1 milione di bambini colpiti, racconta l’infografica. Nel Mezzogiorno la povertà assoluta è più estesa – pari al 9,3% contro l’8,3% di famiglie povere assolute al Nord – e riguarda soprattutto famiglie italiane a differenza della povertà al Nord, in crescita nell’ultimo anno, alla quale contribuisce in gran parte il fenomeno migratorio.
Rimandati in istruzione
La fotografia del sistema scuola presenta molte criticitĂ , a partire dalla penuria del tempo pieno garantito, in media, solo nel 31,6% delle classi della scuola primaria (ma in Molise, Sicilia, Campania, Abruzzo e Puglia si scende sotto il 20%), e nel 20% di quelle della scuola secondaria di primo grado, dove peraltro in molti casi le attivitĂ pomeridiane sono a pagamento. “A macchia di leopardo” anche la presenza del servizio di mensa scolastica, un bene raro soprattutto negli istituti principali delle regioni del Mezzogiorno – Sicilia (49%), Campania (51%) e Puglia (53%). (AGI)