CASERTA – Un altro duro colpo è stato definitivamente inferto alle ricchezze illecite nel tempo accumulate da una delle consorterie criminali piĂą pericolose dell’area casertana. Nei giorni scorsi, infatti, il Nucleo di polizia tributaria di Napoli ha confiscato beni immobili, mobili e disponibilitĂ finanziarie per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro a 10 esponenti di spicco del clan dei Casalesi – fazione “Bidognetti”. Il provvedimento è stato emesso dalla Corte di Appello di Napoli nei confronti di Bernardo Cirillo, Francesco Di Maio, Giosuè Fioretto, Angela Incandela, Armando Letizia, Giovanni Letizia, Giuseppe Pellegrino, Biagio Sabatino Sciorio, Maria Tamburrino, Nicola Verolla, tutti coinvolti nell’operazione “Dominum che, nel 2008, portò all’arresto di 19 esponenti dell’organizzazione criminale facente capo a Francesco Bidognetti detto ‘Cicciotto e mezzanotte’ nonchĂ© alla denuncia a piede libero di numerosi altri affiliati. Tra i nomi dei soggetti destinatari del provvedimento di confisca emerge soprattutto quello di Giovanni Letizia, sicario nell’ala stragista del clan, giĂ noto alle cronache per essere stato condannato in via definitiva per la cosiddetta strage di Castel Volturno del 2008, ove persero la vita sotto colpi di mitra sei immigrati africani, vittime innocenti della camorra. Le indagini a suo tempo svolte dal Gico di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla CriminalitĂ Organizzata di Roma e sotto la direzione della Dda partenopea, avevano consentito di accertare che il fine del sodalizio criminale era quello di gestire le attivitĂ estorsive, di imporre il metodo mafioso nella gestione monopolistica di determinate iniziative imprenditoriali, come, ad esempio, la distribuzione dei videopoker, del caffè e della pubblicitĂ . In tale contesto, erano state individuate e sottoposte a sequestro preventivo nel 2011 su disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ingenti disponibilitĂ patrimoniali e finanziarie illecitamente accumulate nel tempo da diversi soggetti riconducibili, anche in virtĂą di legami familiari, al capoclan Francesco Bidognetti, il quale, nonostante fosse recluso da oltre un decennio, continuava a tenere le fila dell’organizzazione criminale ed a coordinare le attivitĂ illecite perpetrate dalla compagine, soprattutto sul litorale domizio e nei territori dell’agro aversano. I beni colpiti da confisca, costituti da 24 fabbricati e 1 terreno (ubicati nei comuni di Casal di Principe, Castel Volturno, Giugliano in Campania, Lusciano, Mugnano di Napoli, Trentola Ducenta) nonchĂ© da 8 automezzi e 2 rapporti finanziari, saranno definitivamente acquisiti al patrimonio dello Stato.