MARZANO DI NOLA- Una bomba carta è esplosa contro un prefabbricato di una ditta edile di Moschiano in un cantiere privato a Marzano di Nola. L’ombra del racket camorristico torna ad allungarsi nel vallo di Lauro. Pochi e piccoli i danni riportati dallo scoppio: vetri in frantumi e danneggiamenti alla struttura, usata a mo’ di ufficio mentre è in costruzione una casa. Non si conosce con precisione quale sia il giorno nel quale è avvenuta l’esplosione. La modica quantità di polvere pirica della bomba, il luogo periferico dove è sito il cantiere e le ferie degli operai sono gli elementi che hanno portato solo ieri alla scoperta dell’atto intimidatorio. Questa è infatti la pista seguita dagli agenti polizia del commissariato di Lauro, guidati dal vice-questore Lorena Cicciotti. Un atto intimidatorio che porta diritto all’ipotesi racket. La camorra dietro a questa esplosione, l’ipotesi principale che seguono i poliziotti, che non escludono possa essersi trattato di un atto vandalico.
La scoperta del danneggiamento è avvenuta domenica. Una visita privata ha fatto scoprire l’accaduto. Gli operai che stanno lavorando alla realizzazione di una casa privata sono in ferie da diversi giorni. Quindi nessuno si era recato sul cantiere da tempo.
Nell’area oltre allo scheletro di cemento dell’edificio, vi è anche un prefabbricato. Struttura usata come ufficio e deposito per le attrezzature dei carpentieri. Proprio il prefabbricato è stato danneggiato dalla bomba che ha scalfito una piccola parte esterna della struttura e mandato in frantumi i vetri. Il cantiere si trova in località Foglietta, zona periferica di Marzano di Nola. L’esplosione non è stata avvertita da nessuno, vista la lontananza dell’area dal centro abitato.
A nascondere il fatto, anche la lieve potenza della bomba. Una risultanza che si vede dai danni subiti.
Appena è stato scoperto il danno, sono stati avvertiti i poliziotti del commissariato di Lauro. Sul posto la squadra investigativa per quello che sembra un atto di chiara matrice camorristica.
Diversi e lunghi i rilievi della scientifica proprio per capire quando sia avvenuta l’esplosione. Sono stati ascoltati anche dei testimoni per ricostruire il giorno esatto dello scoppio.
Un fatto abbastanza insolito, quello di non avvertire un’esplosione anche se di lieve entità.
Gli uomini della dottoressa Cicciotti hanno ascoltato il titolare della ditta impegnata nei lavori, un quarantottenne di Moschiano. Nessuna indicazione precisa dall’imprenditore sul perché abbia ricevuto questo avvertimento. Sono stati ascoltati anche i committenti, una famiglia di Marzano di Nola.
L’attenzione della polizia è però sull’impresa. Il fatto che la bomba sia esplosa contro il prefabbricato lascia presupporre che l’azienda costruttrice sia nel mirino dei malviventi. La pista maggiormente battuta è quella dell’intimidazione camorristica. Un’ipotesi di ripresa del racket da parte della criminalità organizzata locale. Gli investigatori non escludono però altre piste come quella dell’atto vandalico.