lunedì, Novembre 25, 2024
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Tentò di lanciare figlio dal balcone, 30enne non ricorda nulla davanti giudice

ACERRA-Dovrà restare per almeno 15 giorni in un centro di cura la ragazza nigeriana che l’altro giorno, in preda ad un raptus, ha costretto il marito a buttarsi dal balcone e minacciato di lanciare dallo stesso il figlioletto di otto mesi. Per lei il giudice ha convalidato l’arresto ma deciso, in attesa della perizia psichiatrica, di mandarla in un centro di accoglienza specializzato. La donna non ha risposto a tutte le domande del gip ed ha negato di avere attentato alla vita del figlioletto, che anzi ha cercato continuamente e disperatamente (il piccolo è affidato ad alcuni familiari). La donna non ricorda quasi nulla della terribile serata in cui ha scatenato il caos nel quartiere di Acerra in cui vive. La trentenne al culmine di una lite con il marito ha minacciato il marito dopo averlo accoltellato e lo ha costretto a buttarsi dal balcone da un’altezza di sei metri. Poi ha preso il figlio e ha minacciato di lanciarlo dal balcone. E’ stata fermata da un connazionale. Il parito se l’è cavata con la frattura dei calcagni, il bimbo sta bene. Per la donna si prevedono mesi di terapia. In udienza di convalida era assistita dagli avvocato Rosanna Raia e Walter Mancuso.

 

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