TUFINO – L’opposizione chiama, la maggioranza non risponde. Due roventi (non solo per il tempo) consigli comunali hanno ancora una volta fatto risaltare una crisi (nascosta) nella maggioranza guidata dal sindaco Franco Esposito. A circa due mesi dalle elezioni gli assessori nominati dal primo cittadino sono ancora senza deleghe e c’è chi giura che questo denota una insofferenza di alcuni componenti della maggioranza per la mancata attribuzione delle deleghe: su tutte quella dei Lavori Pubblici che sembra il casus belli della situazione. Altro caso sollevato durante il civico consesso è quello della presidenza del consiglio comunale. Secondo il consigliere comunale Andrea Esposito: “Il sindaco ha presieduto illegittimamente l‘adunanza perché l’articolo 11 dello statuto comunale recita che sino all’elezione del presidente del consiglio presiede il Consiglio il Consigliere comunale anziano. Ho dei forti dubbi e a mio avviso i consigli comunali che abbiamo fatto sono nulli: per questo motivo farò ricorso al Tar per ristabilire la verità”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’altro consigliere di opposizione Nicola Di Mauro che fa della situazione una questione anche politica: “Ci vuole il presidente per avere un dialogo con un’altra persona altrimenti si rischia, come già successo, di parlare solo con il sindaco”. Anche sul bilancio, approvato dalla maggioranza, l’opposizione ha molto da recriminare. Di Mauro ribadisce: “Non abbiamo ascoltato la relazione dell’assessore al bilancio perché di fatto la delega non è stata assegnata. Le entrate tributarie sono in aumento ma con minori servizi. A fronte di una riduzione della spesa del personale, abbiamo un aumento della spesa media per i singoli dipendenti, cioè se nel 2014 un dipendente ci costava 22.500 euro circa, oggi ci costa circa 39.500 euro. Questo significa che anche un neonato alla fine dell’anno deve pagare per il Comune 1400 euro circa. Purtroppo però non c’è equità in questo bilancio: come abbiamo visto per la determinazione delle tariffe nel Consiglio Comunale del 29 luglio scorso, nessuna esenzione o riduzione in base al reddito è stata prevista”. Polemico al riguardo anche Andrea Esposito: “Voto ancora una volta contro il metodo, che non ci mette a disposizione gli strumenti per capire e non ci permette di partecipare alle scelte della nostra comunità. Quest’amministrazione non fa altro che confermare quanto di male aveva fatto l’amministrazione Mascolo anzi peggio, come dire ‘invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia’. Inoltre il bilancio di previsione presentato e approvato dalla giunta ha visto l’assenza di un assessore (Giuseppe Falco) e questa assenza è il preludio di una crisi già in atto”. “Dico no – conclude con fermezza Esposito – alla cattiva gestione dei consigli comunali, alla mancanza di un presidente del consiglio, ad un’amministrazione che decide di non istituire le commissioni di studio e le conferenze dei capigruppo perché ritenute non necessarie, quando invece rappresentano lo strumento per eccellenza di democrazia per rendere partecipi anche le forze di opposizione. Voglio ricordare che quest’amministrazione è oggi al potere con il solo 40% dei voti; il sindaco ha forse confuso la cosa pubblica con un’azienda privata, di cui si sente l’amministratore delegato unico: la ‘Cosa Pubblica’ è appunto di tutti, io mi sento minacciato nei miei diritti e ancor più grave avverto una grande minaccia per la democrazia di questo paese”.