NAPOLI- Cinque arresti della Squadra mobile di Napoli: destinatari delle ordinanze restrittive sono stati Salvatore Martella, 24enne, Giuseppe Foglia, 26enne, Paolo Rosario Furno, 22enne, Emanuele Bracale, 24enne e Pasquale Pesce, 40enne. Sono accusati di detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo, lesioni aggravate, minacce a pubblico ufficiale e violenza privata. Secondo la Direzione antimafia si tratta di presunti affiliati al clan Pesce che volevano affermare la supremazia territoriale del loro clan nell’area di Pianura e ‘sconfiggere’ il clan rivale dei Mele soprattutto dopo che questo sodalizio avrebbe ordinato ed eseguito l’omicidio di Carmine Pesce. I cinque, per affermare la loro strategia, avrebbero tra le altre cose esploso colpi di arma da fuoco contro le abitazioni di Fabio Orefice, l’uomo salito alle cronache perché dopo essere stato attinto da colpi di pistola pubblicò su Facebook un messaggio di sfida contro i suoi aggressori. I cinque avrebbero minacciato con colpi di arma i suoi familiari per costringerlo ad abbandonare Pianura. Ma ci sono anche altre accuse a loro carico, come quelle di lesioni personali nei confronti di un titolare di un circolo ricreativo ‘fedele’ al clan avverso e per questo minacciato e picchiato. Lo scorso 11 maggio, inoltre, Martella, Bracale, Foglia e Furno avrebbero intimidito con le armi un commerciante che aveva denunciato i suoi estorsori del clan Mele. Volevano costringerlo a rivolgersi a Martella per potere lavorare.